AG.RF 29.12.2014 (ore 19:00)
(riverflash) – Il Parlamento greco non è riuscito a eleggere il Presidente della Repubblica. Stavros Dimas, ex commissario europeo e candidato proposto dal premier conservatore Antonis Samaras e dal vice premier Evangelos Venizelos, non ha ottenuto i 180 voti necessari, si è fermato a 168. Come da regolamento costituzionale, al termine della terza e iltima votazione il Parlamento greco si è sciolto automaticamente e il popolo ellenico tornerà alle urne il 25 gennaio 2015 per eleggere i nuovi parlamentari.
Trema Bruxelles perché il favorito è il partito Syriza, guidato da Alexis Tsipras, che rappresenta la sinistra radicale e che alle europee si era alleato con gli italiani di SEL senza riuscire a costituire gruppo al Parlamento UE. I tremori di Bruxelles hanno fatto scendre le Borse europee perché la Grecia potrebbe non accettare il duro piano di risanamento impostole. Secondo i suoi programma elettorali Syriza vorrebbe ridurre il peso del debito greco, oggi pari a 330 miliardi di euro, cioè il 175% del Pil, e il costo degli interessi pari a 9 miliardi all’anno. Inoltre vorrebbe mettere fine alle politiche di austerity, ripristinando la tredicesima ai pensionati, fornendo l’energia elettrica e buoni pasto alle famiglie bisognose, innalzando da 5mila a 12mila euro la soglia dell’esenzione fiscale.
L’abbandono dell’austerity porterebbe sicuramente consensi a Syriza, ma Wolfgang Schaeuble, ministro tedesco delle Finanze, ha ribadito: “Le nuove elezioni non cambiano nulla rispetto al debito greco”. Atene, cioè, è tenuta a rispettare gli impegni presi della destra di Samaras con Bruxelles, anche se al governo va la sinistra estrema di Tsipras. Schaeuble ha riconosciuto i progressi fatti dalla Grecia verso la riduzione del suo debito, ma ha anche dichiarato che una rinegoziazione del debito creerebbe problemi e cambierebbero gli scenari. Tra gli obiettivi di Tsipras c’è proprio la rinegoziazione del debito con l’Unione Europea.
Subito dopo lo scioglimento del Parlamento greco gli avversari di Syriza hanno pensato a rispolverare il leader socialista George Papandreu per cercare di erodere voti a sinistra con una nuova formazione politica che si chiamerà Change.
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