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“GONE GIRL – L’AMORE BUGIARDO” – La recensione

amobug

di Valter Chiappa

(AG.R.F. 04/01/2015) (riverflash)

Per una volta il titolo italiano dice qualcosa di più di quello originale.

“Gone girl” descrive quello che il nuovo film di David Fincher è per buona parte della sua durata: un thriller angosciante e mozzafiato. “Gone girl”: una ragazza scomparsa, presumibilmente uccisa, presumibilmente dal marito. Il resto della trama, ed è tanta roba, non può essere raccontato senza togliere suspense, tanto è complesso e ben costruito il gioco di incastri della vicenda. Aspettatevi solo continui capovolgimenti di fronte: vi sarà assai difficile prevedere tutti gli sviluppi, quasi impossibile definire chi è vittima e chi colpevole.

Il titolo italiano, “L’amore bugiardo”, fa invece riferimento al tema sviluppato nella parte finale della pellicola, con il culmine nel discorso conclusivo della protagonista: l’amore come gioco perverso che si nutre della menzogna e della finzione; un pericoloso equilibrio fra il piacere sadico e quello masochistico, che si attua e trova la sua consacrazione nell’istituto del matrimonio. Ma questa tematica, che avrebbe consentito un’analisi del rapporto di coppia dagli sviluppi sociali e psicanalitici profondi e interessanti, viene relegata, come detto, al finale della pellicola, quasi a margine della vicenda d’azione.

Evidentemente Gillian Flynn, autrice del plot originale e della sceneggiatura, si è lasciata prendere dalla vulcanica capacità di creare situazioni intricate e colpi di scena, lasciando che la sua opera rimanga un noir capace di incollare lo spettatore alla sedia e di morderlo allo stomaco, ma purtroppo non quel di più che sarebbe stato auspicabile.

Ben Affleck, con la sua espressione da bamboccione (è senz’altro migliore come regista che come attore) risulta paradossalmente assai calzante nel ruolo del marito, vittima passiva degli eventi. A Rosamund Pike viene affidato il ruolo di una delle più inquietanti dark lady degli ultimi anni; lei risponde con efficacia, gelando a dovere gli occhioni blu ma recitando spesso sopra le righe

L’effetto disturbante però rimane tutto. Si torna a casa con un malessere non troppo vago che attanaglia le viscere ed un tarlo che rode gli strati più profondi del cervello. E forse, tornati nel calduccio di casa, si guarderà al proprio partner con occhio diverso, mentre ossessiva la mente ci domanda se il nostro amore sia vero o, forse, e in che misura, bugiardo.

Voto: 7.5

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