11 Nov 2015
“GLI ULTIMI SARANNO GLI ULTIMI” – UN FILM PER LE DONNE RACCONTATO DA UNA DONNA: INTERVISTA A LARA BALBO
di Valter Chiappa
(AG.R.F. 11/11/2015)
(riverflash) Nelle sue commedie di vasto successo, Massimiliano Bruno, pur senza limitare la capacità di scrivere testi esilaranti e al contempo pieni di garbo, ha sempre dimostrato sensibilità per le tematiche sociali, con una attenzione non solo accennata e tale da non far riporre la sua opera nel cassetto della semplice evasione.
La condizione della donna, in particolare, è un tema che sembra sollecitare la penna di Bruno, il quale, nella sua filmografia, mostra una predilezione per i ruoli femminili, che ama valorizzare ed enfatizzare.
In “Nessuno mi può giudicare”, il suo maggiore successo, la protagonista, interpretata da Paola Cortellesi, decide, dopo un tracollo economico, di avviarsi alla prostituzione, assistita da una esperta professionista, la bravissima Anna Foglietta. Le sue disavventure sono esilaranti, ma l’occhio paternamente affettuoso dell’autore non si distoglie dal dramma personale della donna. Più direttamente satirico lo sguardo sulla società in “Viva l’Italia”; mentre in “Confusi e felici”, la descrizione di un gruppo di pazienti in cura da uno psicanalista in crisi esistenziale narra bene il disagio interiore dei nostri tempi.
In “Gli ultimi saranno gli ultimi”, il suo prossimo film, la cui uscita nelle sale è imminente (12 Novembre), la sua vena comica si colora di tinte decisamente più amare. La storia è quella della giovane dipendente di una fabbrica, la cui sola, naturale aspirazione è ad una vita semplice e serena. Quando però cercherà di concretizzare il più umano dei desideri, rimanendo incinta, verrà licenziata. La sua reazione sarà estrema.
Nel ruolo della protagonista c’è ancora Paola Cortellesi, vera musa di Bruno; al suo fianco Alessandro Gassman, Fabrizio Bentivoglio, Ilaria Spada, Stefano Fresi.
Il film è tratto da una pièce di grande successo, portata a lungo nei teatri dalla stessa Paola Cortellesi. Nell’allestimento teatrale l’attrice romana era sola ed in quel lungo, dissacrante monologo dava voce a tutti i ruoli della storia. Nella trasposizione cinematografica Bruno ha dilatato il tempo dell’azione, da una notte a nove mesi, ricreando il mondo e i personaggi in cui la protagonista si muove.
Un film incentrato sulla donna quindi. Un omaggio e al contempo un faro puntato su problematiche a tutt’oggi vive e scottanti.
Soggetto ideale per parlare di tutto ciò ci sembra quindi una delle interpreti del film, la giovane attrice Lara Balbo. A lei è affidato il personaggio di Matilde, una ragazza semplice che, complice la sua ingenuità, avrà un ruolo importante nello svolgimento della vicenda.
Lara Balbo, al primo ruolo di rilievo sul grande schermo, ha una solida formazione teatrale. Il pubblico romano ha negli ultimi anni avuto l’opportunità di ammirarla al Globe Theatre nel fortunatissimo allestimento di “Molto rumore per nulla” di William Shakespeare, dove ha interpretato il ruolo della damigella Margherita, chiave dell’inganno che porta alla messa in accusa della sua padrona.
D Dopo tanta, considerata la tua età, esperienza nel teatro, approdi al cinema. Su quale palcoscenico ti trovi più a tuo agio?
R Su entrambi, seppur in maniera diversa. Non abbandonerei mai il teatro, ma in questo preciso istante della mia vita, preferirei dedicarmi principalmente al cinema, per approfondirne la conoscenza. Fare l’attrice è un lavoro che mette anche a disagio, perché ti porta a rischiare, a metterti a nudo, sempre. Non si può mentire, al teatro come al cinema. Paradossalmente recitare è raccontare una verità. Sia il teatro che il cinema non hanno filtri: se sei onesto in quello che proponi, questo verrà riconosciuto dal pubblico.
D Sei reduce dal grande successo di una commedia shakespeariana, “Molto rumore per nulla”, mentre ora hai a che fare con un genere classico della nostra cinematografia, la commedia all’italiana. Come l’una esperienza si trasporta nell’altra? Hai trovato tratti comuni nelle due scritture?
R Ti devo correggere: non sarà la classica commedia all’italiana. Massimiliano Bruno ci ha riservato una bellissima sorpresa, che non vi rivelerò! Sia pur con le ovvie differenze nella struttura e nella contestualizzazione storica, entrambe parlano di vita, di situazioni complicate, di come l’uomo agisce di fronte alle avversità, dell’incomunicabilità che rende complessi i rapporti. Ci si riconosce sia nell’una che nell’altra, anche se la distanza temporale tra le due vicende è enorme. L’uomo non è cambiato dai tempi di Shakespeare.
D In “Molto rumore per nulla” sei involontaria complice del tranello ordito alle spalle di Ero; in “Gli ultimi saranno gli ultimi” la tua ingenuità avrà gravi conseguenze. Hai qualcosa da dire in tua difesa?
R In effetti che sono due personaggi molto simili. Entrambe ingenue; ma i loro atti, sia pure con modalità ed intenzioni diverse, sono privi di cattiveria. In entrambi i ruoli ho comunque la possibilità di riscattarmi. Come, lo scoprirete solo vedendo il film!
D Massimiliano Bruno è un autore sensibile alle tematiche che riguardano le donne e particolarmente attento a valorizzare i ruoli femminili. Come avete costruito il tuo personaggio? Quali suggerimenti hai avuto dal regista e cosa ci hai messo di tuo?
R Prima delle riprese io e Massimiliano abbiamo parlato a lungo del mio personaggio, cui abbiamo voluto dare una precisa connotazione, trovando insieme le ragioni dei suoi comportamenti. La sceneggiatura poi, che era ottima, è stata fondamentale per dare voce a Matilde. Io ho contribuito, credo, fidandomi dei consigli di Massimiliano, che è un ottimo regista: conosce gli attori perché lui stesso lo è; dà le indicazioni giuste al momento giusto; ma al contempo si lascia sorprendere, è disponibile ad ascoltare proposte ed è pronto a cogliere dall’attore tutte le sfumature che possono servire al personaggio.
D “Gli ultimi saranno gli ultimi” dà molto spazio a risvolti amari circa la condizione femminile nel mondo del lavoro. In quanto giovane impegnata nella costruzione del suo futuro, come ti sei sentita toccata dalle tematiche affrontate nel film? Le difficoltà raccontate da Bruno valgono anche per le donne impegnate nel mondo dello spettacolo?
R Il tema è attuale e conosciuto. Rispetto agli uomini, in molti ambiti, la strada alle donne è preclusa. Nel mondo dello spettacolo ancora oggi, anche se non dappertutto, dobbiamo dimostrare di non essere solo “graziose” ma anche brave. L’avvenenza fisica è ciò che balza prima all’occhio sia per l’uomo che per la donna, ma per quest’ultima rimane l’elemento discriminante, è più difficile superare il primo impatto. A me è successo, anche se fortunatamente non sono mai andata incontro a situazioni spiacevoli.
D Quali sono i tuoi progetti futuri?
R Sto lavorando ad un allestimento teatrale basato sull’Odissea con Matteo Tarasco, un’opportunità molto bella e importante per me. Saremo in scena anche a Roma, al Teatro Quirino, il 9 e 10 Dicembre. Il 9 Novembre invece, nella città di Sora, parteciperò a “Dedicato”, evento di beneficenza per la regia di Franco Miseria, che come tema ha il femminicidio.
Si legge molto di “Gli ultimi saranno gli ultimi” in questi giorni: il film, nelle presentazioni ufficiali, sta destando molto interesse. Resta solo da attendere, e lo si farà fiduciosi, il riscontro del botteghino. Ma si legge anche di Lara Balbo e della sua attività teatrale. Se, come crediamo, forte della sua preparazione, della passione e dello studio, farà scrivere il suo nome a caratteri sempre più grandi su sempre nuove locandine, la storia raccontata da Massimiliano Bruno avrà davvero un lieto fine.