28 Set 2013
GLI «SCHIAVI» NEPALESI CHE LAVORANO IN QATAR PER IL MONDIALE DI CALCIO 2022
AG.RF 27.09.2013 (M.H.)
(riverflash) – In Qatar il popolo è ormai abbastanza ricco da evitare i lavori pesanti. Nessuno vuole fare il muratore e tornare la sera a casa con la schiena e le mani doloranti. Del resto ci sono i soldi per pagare i lavoratori che emigrano da altri paesi nell’emirato. Persone disposte a sacrificarsi per sbarcare il lunario. Per costruire le strutture che ospiteranno il Mondiale di calcio 2022 vengono impiegati manovali provenienti da oriente, soprattutto dal Nepal. Decine di lavoratori nepalesi sono morti nelle ultime settimane e migliaia sono vittime di abusi sul posto di lavoro. Il quotidiano inglese «The Guardian» ha pubblicato un’inchiesta, su come nel ricco Emirato vengono trattati gli emigrati, dal titolo “Gli schiavi della Coppa del Mondo in Qatar”, dove viene affermato che quest’estate ogni giorno un operaio nepalese ha perso la vita, per lo più giovani che hanno sofferto un arresto cardiaco.
La maggior parte di essi è impiegata a Lusail City, località che sta sorgendo dal nulla e che ospiterà uno stadio dalla capienza di 90 mila persone.
Secondo dati forniti dall’Ambasciata del Nepal a Doha almeno 44 lavoratori sono morti tra il 4 giugno e l’8 agosto di quest’anno. La metà ha subito attacchi di cuore e incidenti sul posto di lavoro. In altri casi, ci sono denunce secondo cui alcuni nepalesi non avrebbero percepito lo stipendio per alcuni mesi, ad altri sarebbe stato confiscato il passaporto e ad altri ancora sarebbe stata negata l’acqua nelle ore più calde della giornata. Per sfuggire al caporalato una trentina di nepalesi ha trovato rifugio nella loro Ambasciata a Doha.
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha definito schiavitù la condizione in cui si trovano in Qatar gli emigrati nepalesi.