AG.RF 16.10.2014 (ore 23:25)
(riverflash) – La paura di vivere è anche non sapere se domani ci saranno i soldi per andare avanti. Le bollette che aumentano, il combustibile che sale, nuove tasse e i soldi che diminuiscono. Nella finanziaria di Renzi si è pensato a far ripartire le imprese, non a sgravare le famiglie da lacci e laccioli. Lo stesso per gli 80 euro in busta paga di chi ha una busta paga servono per pagare i debiti, bollette arretrate, prestiti. Non certo a spendere di più.
Nell’ultima manovra economica, nella quale Renzi ha tagliato le tasse alle imprese, prendendosi il caloroso applauso di Squinzi, patron di Confindustria, non è stata toccata la tassa sulla casa, la più odiata dagli italiani, si chiami IMU o TASI. Una patrimoniale su un bene improduttivo, che invece costa perché va mantenuto. Difficile comprendere quali forze pretendano la tassa sulla casa, forse i sindaci sempre alla ricerca di soldi.
Molti italiani, se ricevono in eredità una seconda casa adesso evitano di trascriverla. Hanno paura di pagare le tasse. Qualcuno è giunto persino al gesto di demolire la seconda casa.
Chi ha per esempio 2 o più case può arrivare ad avere un reddito da fabbricato di oltre 12.000 euro.
Ciò significa non poter accedere a nessuna facilitazione fiscale ( modello ISEE) neppure se questa persona è disoccupata, neppure se non ha da mangiare, ma ha solo 3 case, magari di pochissimo o nessun valore reale nel mercato immobiliare italiano che ha avuto un calo di compravendite incredibile in questi ultimi anni, si parla addirittura di un -50% di compravendite di immobili in pochi anni, in alcune aree del paese, dove vendere la seconda casa é diventato quasi impossibile.
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