13 Feb 2014
GIOCARE PER LA SQUADRA DELLA PROPRIA CITTA’, LA STORIA DI SIMONE SCUFFET
Un ragazzo come tanti, che ogni mattina si siede tra i banchi di scuole dell’Istituto Deganutti di Udine, quarto anno di ragioneria.
Lui è Simone Scuffet. Forse ai meno attenti non dice ancora niente, ma il portiere classe 1996 di proprietà dell’Udinese, ha già collezionato 4 presenze in prima squadra, 2 in campionato e 2 in Coppa Italia.
L’emozione del debutto è freschissima, la lucidità del parlare con orgoglio dell’essere friulano ed italiano il pregio che colpisce di più: “Quella dell’esordio in Serie A è un’ enorme emozione – dichiara ai microfoni de “La Giovane Italia” – Un grande passo per avvicinarmi al mondo dei professionisti che fino a quel momento vedevo da lontano. Appena entrato in campo mi sono subito concentrato sulla partita. È un grande orgoglio vestire la maglia della propria città, maglia che ho vestito nel settore giovanile per moltissimi anni. Per molti anni questa regione non aveva portato nessun giocatore in Serie A con l’Udinese”. Consapevolezza anche del momento attuale del calcio italiano: “Ultimamente sta dando maggiore spazio ai giovani italiani dei vivai. Per me questo è un passo avanti, perchè tutti i giovani che possono dimostrare il loro valore stanno dando una grossa mano alle società che hanno problemi economici e che quindi non possono spendere grandi cifre“.
La maglia azzurra ed i sogni di chi ha debuttato (solo per fare un confronto di numeri) prima di un certo Buffon, sono il passato recente e l’idea per il futuro, ma soprattutto uno splendido presente: “La Nazionale , specialmente l’anno scorso,mi ha dato grandi possibilità di giocare competizioni importanti, che non si giocano tutti i giorni. Penso che il sogno di chiunque sia quello di raggiungere la Nazionale maggiore; io continuo a lavorare giorno dopo giorno per migliorare, aspettando che mi vengano date le opportunità. I paragoni non mi piacciono molto, comunque cerco di imparare molto da Handanovic, che l’ho visto qui ad Udine e penso abbia una tecnica eccezionale”.
Anche mister Matiussi, allenatore della Primavera bianconera, ha le idee molto chiare sull’ultimo gioiello friulano: “Ho avuto la fortuna di allenare Simone l’anno scorso che era ancora negli Allievi e ha giocato titolare in Primavera praticamente in tutta la stagione. Sicuramente il gran campionato che ha fatto, lo ha portato in prima squadra.
È un ragazzo straordinario, molto umile, che si impegna tantissimo; anche lui, come la maggior parte dei giocatori friulani, è taciturno, ma molto serio. Se, come credo, manterrà i piedi per terra come sa fare, potrà sicuramente fare molto bene“.
Il Responsabile del Settore Giovanile dell’Udinese Angelo Trevisan, che l’ha seguito fin da quando era piccolo, rivela un retroscena: “Quando giocava negli Esordienti, non volevamo confermarlo perchè sembrava che prendesse le cose con sufficienza, era un po’ addormentato; poi ci siamo resi conto che il fatto di vedere tutto con tranquillità è una sua caratteristica, e secondo me è un pregio. Giocare davanti a duemila o centomila persone per lui non fa differenza, l’emozione è la stessa.
Quando a giugno di qualche anno fa dovevamo decidere chi scegliere tra lui e Facchin (che oggi gioca al Pordenone), Del Piccolo, il preparatore dei portieri, mi disse di tenere Scuffet perchè aveva un gran potenziale; io jo ascoltato il suo consiglio ed ora posso dire che abbiamo fatto benissimo“.
Francesco Guerrieri