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GB, RAGAZZO ITALIANO UCCISO DI BOTTE PERCHE’ “RUBAVA IL LAVORO AGLI INGLESI”

FT AG RF 23.10.2013

LONDRA (RIVER FLASH)- Ucciso perchè “rubava” il lavoro. La polizia ha fermato nove persone a Maidstone, nel Kent, in relazione all’omicidio del giovane italiano Joele Leotta, ucciso di botte da alcuni balordi domenica sera, nel suo appartamento. Dei nove fermati, due sono già stati rilasciati su cauzione. In carcere rimangono dunque sette sospetti di età compresa tra i 21 e i 30 anni. Gli agenti sono stati chiamati, domenica notte, intorno alle 23.30 locali, nell’appartamento di Lower Stone Street, dove il giovane e un suo amico, Alex Galbiati, erano stati selvaggiamente picchiati. Joele è stato trasferito subito al King’s College Hospital dove è morto poco dopo. Joele si era trasferito un paio di settimane fa nel Kent, a 50 chilometri da Londra, per iniziare la sua nuova vita all’estero dopo aver concluso gli studi in Italia: voleva imparare la lingua e aveva trovato lavoro in un ristorante italiano, il Vesuvius. Il 19enne, secondo le prime indagini, sarebbe stato ucciso perchè jo“rubava il lavoro” ai suoi coetanei britannici. Per ora non si escludono altre piste, dallo scambio di persona al tentativo di rapina degenerato in tragedia.

Un ennesimo atto di razzismo e intolleranza che questa volta vede protagonista la città cosmopolita per eccellenza, Londra. Sembrerebbe un controsenso e probabilmente l’aggressione al giovane italiano nasconde motivazioni diverse, dovute soltanto all’aggressività e cattiveria di certi individui malati, che prescindono dalla diversità razziale, ma bisogna dire che forse qualcosa sta cambiando. L’accoglienza nei confronti dello straniero, soprattutto nei paesi presi d’assalto in questi tempi di crisi, come l’Inghilterra, inizia a trasformarsi in diffidenza, quasi sopportazione. Paesi che anch’essi, a modo loro, stanno attraversando un periodo di crisi e si vedono sovraffollati da gente di ogni paese, spesso pronta a godere dei benefit del governo non dichiarando lavori svolti in nero. Ma c’è anche lo straniero che viene a fare il lavapiatti, disposto a lavorare 12h di fila e a prendere meno della paga minima, abbassando la competitività del lavoro perchè disposto a tutto. Oramai la maggior parte degli stranieri non sono più risorse preziose, bensì carne da macello, da spremere fino alla fine.

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