(SC) – AG.RF 29.01.2013 – ore 22:09
(riverflash) – Prima votazione a vuoto per eleggere il Presidente della Repubblica. Era più che prevedibile. Matteo Renzi ha annunciato che il candidato ufficiale del PD è Sergio Mattarella, nome che ricompatta al centro la sinistra, compreso il SEL di Vendola. Oggi solo schede bianche dal Governo e dai suoi sostenitori. Per avere il Presidente si attende la quarta votazione, quando basteranno 550 voti dei Grandi Elettori per avere il nome del nuovo inquilino del Quirinale. Per adesso siamo lontani dal quorum di 673 voti. Oggi hanno vinto le schede bianche che hanno toccato quota 538. Il candidato più votato è stato Ferdinando Imposimato con 120 voti, cioè quel che resta del M5S dopo la campagna acquisti del Governo del Nazareno. Oltre 40 voti per Vittorio Feltri da parte di Lega Nord e Fratelli d’Italia, mentre i transfughi pentastellati hanno espresso 32 voti per Stefano Rodotà. Infine candidata di bandiera per SEL Luciana Castellina, fondatrice del quotidiano «Il Manifesto».
Apparentemente sembra essersi aperta una spaccatura tra Renzi e Berlusconi, perché Forza Italia non è orientata a sostenere Mattarella e ribadisce che il nome uscito dal Nazareno è quello di Giuliano Amato. Frattura insanabile? A nostro avviso nessuna frattura, ma l’esigenza di Renzi è non spaccare il PD con la sinistra pronta a fare le valigie. A tale proposito risibile la provocazione del M5S di inserire nelle votazioni on line i nomi di Prodi e Bersani. Un tentativo goffo di fare precipitare le cose in casa PD. Subito dopo le votazioni Alfano e la Boschi si sono affrettati a ribadire che il patto del Nazareno tiene. Schermaglie, i numeri ci sono: 444 del PD, 34 di SEL, 32 delle autonomie, 32 dei transughi M5S, 45 da Scelta Civica e Popolari. Un totale di 580 voti, sufficienti a eleggere il Presidente della Repubblica senza doversi far vedere abbracciati a Berlusconi e con Alfano dentro al Governo.
A guidare le votazioni, per la prima volta, 2 donne, Laura Boldrini, presidente della Camera, e Valeria Fedeli, vicepresidente vicario del Senato. Due donne ed entrambe di sinistra, Boldrini del SEL e Fedeli del PD. Per la prima volta da senatore a vita Giorgio Napolitano, ex Presidente della Repubblica, anche lui PD. In Italia tutto è in mano all’asse Renzi-Berlusconi, con democristiani ed ex-margherite pronte a sbocciare quando sembravano sotto naftalina.
Proprio dalla DC e dalla Margherita viene Sergio Mattarella, fratello di Piersanti, presidente della Regione Sicilia assassinato dalla Mafia. Nato a Palermo nel 1941, dal 2011 è giudice costituzionale di nomina parlamentare. Nel 1993 fu relatore della nuova legge elettorale, utilizzata nelle politiche del 1994, 1996 e 2001 per essere poi soppiantata dal Porcellum. Nel 1990 Sergio Mattarella era ministro dell’Istruzione nel sesto governo Andreotti, ma si rimise quando fu posta la fiducia per iul disegno di legge Mammì, quella sul riordino del sistema radiotelevisivo. Nel 2001 da ministro della Difesa firmò il decreto che aboliva il servizio di leva obbligatorio.
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