AG.RF.(redazione).04.07.2019
“riverflash” – E’ successo nel pomeriggio di ieri: a Stromboli l’eruzione del vulcano, ha sorpreso la spiaggia piena di turisti. Una serie di violente esplosioni si sono verificate dal cratere del vulcano: due strisce di lava sono scese dalla Sciara del fuoco. La caduta di lapilli ha provocato degli incendi nella zona dei canneti. Alcuni dei turisti per paura si sono lanciati in mare. A seguito dell’eruzione, è morto un uomo di 35 anni, Massimo Imbesi di Milazzo, che stava facendo un’escursione con un amico, che si è salvato. I due erano proprio alle prime pendici del vulcano a Punta dei Corvi, nei pressi di Ginostra, su un sentiero a circa 400 metri di quota, un percorso che si effettua spesso senza le guide. Subito è stata attivata un’unità di crisi dal prefetto di Messina, per il monitoraggio continuo della situazione e la definizione degli interventi di soccorso alla popolazione sull’isola. Anche il ministro Salvini sta seguendo la situazione: i vigili del fuoco impegnati, sono circa 30 e sta proseguendo il coordinamento del Centro Operativo Nazionale per le operazioni sull’isola. Le due esplosioni che alle 16:46 hanno scosso lo Stromboli “sono tra le più forti mai registrate da quando è attivo il sistema di monitoraggio del vulcano, cioè dal 1985”, ha dichiarato il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Eugenio Privitera. “Simili attività definite ‘parossistiche’ erano state registrate nel 2003 e 2007: “Sono fenomeni abbastanza rari, perché lo Stromboli è caratterizzato da un’attività continua ma a bassa energia, il fenomeno “si può considerare sostanzialmente concluso, anche se non è possibile prevedere se ci saranno delle repliche perché non esistono segnali precursori che annunciano questi eventi”.
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