17 Nov 2020
FLAUTISSIMO 2020: ACCADEMIA ITALIANA DEL FLAUTO: EDIZIONE IN STREAMING SUL CANALE YOUTUBE
AG.RF.(redazione).17.11.2020
“riverflash” – Dopo l’improvvisa interruzione del festival, dovuta al DPCM del 24 ottobre, Flautissimo 2020 si reinventa e riprende la sua programmazione in streaming, trasmettendo alcuni spettacoli teatrali, che facevano parte del cartellone che sarebbe dovuto andare in scena al Teatro Palladium di Roma.
Galatea Ranzi, Guglielmo Poggi, Gabriele Coen, Luigi Marinaro, Francesco Poeti, il Collettivo teatrale Nonnaloca e i tanti giovani attori impegnati nelle letture che si svolgeranno dalla Biblioteca Vaccheria Nardi, saranno i protagonisti di questa edizione online di Flautissimo, che prende il via il 18 novembre, sempre con la direzione artistica di Stefano Cioffi.
Teatro, concerti, reading, quindi, tutto visibile gratuitamente sul canale Youtube dell’Accademia Italiana del Flauto.
Flautissimo 2020 in streaming non sarà solo parole e musica: il programma di questa speciale edizione si arricchirà anche di arte visuale con “Un oscuro luogo del desiderio. I fotografi guardano Roma” il documentario di Barbara Martusciello
Flautissimo 2020 è una produzione Accademia Italiana del Flauto, realizzata con il sostegno della Regione Lazio e di Roma Capitale.
Il progetto è vincitore dell’Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022 e fa parte di ROMARAMA 2020 il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale.
INFO & SEGRETERIA FLAUTISSIMO 2020:
ACCADEMIA ITALIANA DEL FLAUTO.
Tel +39 06 44703290 – segreteria@accademiaitalianadelflauto.it
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UC8ePFXabsbe7NWWHqPUzPHQ
CALENDARIO STREAMING FLAUTISSIMO 2020 (sul canale Youtube Accademia Italiana del Flauto)
18 novembre 2020 / h12 e h18.30
UN MARZIANO A ROMA di Ennio Flaiano
legge Nicolas Zappa
Il racconto è ambientato nel 1953: un disco volante, guidato dal solitario pilota/passeggero Kunt, atterra a Villa Borghese il 12 ottobre. Per quel giorno la vita di Roma viene sconvolta, tutti corrono per vedere il marziano. Gli intellettuali pensano che sia l’inizio di una nuova era, con prospettive immense e imperscrutabili.
20 novembre 2020 / h12 e h18.30
CHE LA FESTA COMINCI di Niccolò Ammaniti
legge Irene Ciani
Nel cuore di Roma, il palazzinaro Sasà Chiatti organizza nella sua nuova residenza di Villa Ada una festa che dovrà essere ricordata come il più grande evento mondano nella storia della nostra Repubblica. Nello stile grottesco, delirante e fulmineo di Ammaniti, le follie della capitale emergono in tutta la loro potenza, trascinando gli ascoltatori in un turbinio senza fine di avventure.
21 novembre 2020 / h12
CERASE
Scritto e interpretato dal Collettivo Nonnaloca
Cerase è uno spettacolo di teatro in bicicletta ideato dal Collettivo Nonnaloca in risposta alla quarantena. Racconta di una storia vera: è l’incontro e l’innamoramento di due giovani durante la Seconda Guerra Mondiale. Una storia di speranza, fiducia e ripartenza, un piccolo inno al sorriso in questo difficile anno. Data la situazione corrente, si dovrà rinunciare a vivere questa esperienza in maniera partecipata, ma nulla frena la condivisione a distanza: invitiamo ogni singolo spettatore che voglia vivere con noi questa esperienza a prendersi un’ora tutta per sé, ad andare in un parco romano e a lasciarsi accompagnare dalla drammaturgia dello spettacolo, registrata ad hoc per l’occasione. E se avete una bicicletta, ancora meglio: sarà la vostra migliore compagna di viaggio… capirete presto perché!
21 novembre 2020 / h18.30
LA TORTA IN CIELO di Gianni Rodari
A distanza di 10 anni dalla prima nella sala Santa Cecilia del Parco della Musica e in occasione del centenario della nascita di Gianni Rodari, Galatea Ranzi dà volto e voce a una nuova versione de “La torta in cielo”. Il testo è avvolto dalla musica di Luigi Marinaro, autore ma anche musicista sul palco con tutte le sue percussioni e con il sassofono di Gabriele Coen, per una vivida e scoppiettante interpretazione di una delle storie più incantevoli di Gianni Rodari.
Il quartiere romano del Trullo viene messo in subbuglio dalla presenza di un enorme, misterioso, oggetto circolare che si staglia nel cielo. A prima vista sembrerebbe un’enorme torta variopinta. Forse anche a una seconda. Gli adulti pensano invece a un’invasione di nemica, scomodando esercito, polizia, scienziati e ricercatori. Paolo e Rita però, i figli del vigile del quartiere, non sono dello stesso avviso e per provare a vederci chiaro si gettano a capofitto in un’avventura dal dolce finale.
22 novembre 2020 / h12
CERASE
Scritto e interpretato dal Collettivo Nonnaloca
23 novembre 2020 / h12 e h18.30
MALAFEDE di Maurizio Cotrona
legge Camilla Tagliaferri
“Guardo la mia gente uscire di casa con la faccia già stanca, guardo i fari delle auto accendersi e fluttuare nella luce fioca del mattino come lucciole malinconiche, muoversi in disordine fino alle consolari, dove tutti si ritrovano in fila assieme, uno dietro l’altro. Vanno via, finché Malafede non resta sola. Cosa ti prende, giovane città? Perché punti su di me i tuoi mille occhi colmi di paura? Ti ho affidato la mia vita e ora tu tremi e mi guardi. Ma cosa posso fare io per te, ora?”
Periferia di Roma, passato recente. Gli anni vissuti al di sopra dei nostri mezzi hanno generato una pericolosa bonaccia: sta per scatenarsi la tempesta perfetta.
25 novembre 2020 / h12 e h18.30
ROMA VISTA CONTROVENTO di Fulvio Abbate
legge Renato Civello
“Ho sempre sostenuto che gli artisti che hanno compreso meglio Roma non erano romani e Abbate rientra nella regola. Questa ‘guida turistica’ anarchica è impressionante per la conoscenza profonda di luoghi, ambienti, simboli e uomini. Tutti studiati e raccontati da un’angolazione non convenzionale. Sacralità e profanazione perenne s’inseguono senza tregua in questo giro turistico che Fulvio Abbate compie, divertito e un po’ basito, per il nostro diletto. E tutti noi gliene siamo veramente grati”. (Dall’introduzione di Carlo Verdone)
27 novembre 2020 / h12 e h18.30
19 di Edoardo Albinati
legge Serena Sansoni
Il 19 è un tram storico che attraversa tutta la città di Roma, seguendo un tragitto che da Piazza Risorgimento porta a Prati e ai Parioli, passa per San Lorenzo e il Pigneto e giunge fino a Centocelle, in Piazza dei Gerani. Lunga 14 km, la linea del 19 solca la città dal centro alla periferia, detenendo il record della tramvia più lunga della Capitale.
Il suo è un percorso antico che risale ai primi del novecento, a cui sono legate storie di vita operaia, di fatica del lavoro, di lotte per la conquista di una casa. Salirci e prenderci posto per seguirne tutta la linea offre la possibilità di vedere il paesaggio cambiare mentre cambiano contemporaneamente anche i compagni di viaggio.
28 novembre 2020 / h12
29 novembre 2020 / h12
CERASE Scritto e interpretato dal Collettivo Nonnaloca
29 novembre 2020 / h18.30
LA TORTA IN CIELO di Gianni Rodari
adattamento di Ennio Speranza
4 dicembre 2020 / h18.30
6 dicembre 2020 / h18.30
GABRIELE COEN- FRANCESCO POETI DUO in INTO THE CITY.
Il mondo musicale ebraico: klezmer, canzone yiddish, musica sefardita e jewish jazz
Il klezmer, l’antica musica delle comunità ebraiche dell’Europa orientale, sta vivendo negli ultimi trenta anni, insieme a tutta la cultura yiddish, una nuova grande riscoperta in America e in Europa.
La musica klezmer (dall’ebraico kley e zemer, ossia strumento per il canto) si è nutrito, nel corso dei secoli, dei linguaggi e delle culture dei diversi paesi che ospitavano comunità ebraiche: le tradizioni musicali di Polonia, Romania, Russia e Ucraina rivivono in questa musica coniugate da una espressività e una religiosità tipicamente ebraiche. Musica profana, il klezmer è il prodotto di una società fortemente religiosa e trae la propria linfa vitale dai rumori della strada come dal canto della sinagoga. Nel corso del concerto verranno inoltre presentati brani della tradizione ebraico spagnola (sefardita) e alcuni temi ebraici entrati poi nel repertorio jazzistico (jewish jazz)
15 e 18 dicembre 2020 / h18.30
Un oscuro luogo del desiderio. I fotografi guardano Roma
documentario di Barbara Martusciello
Barbara Martusciello incontra 9 fotografi che hanno rivolto il proprio sguardo ai luoghi dimenticati della nostra Città. Un ritratto sfaccettato e dinamico che narra una Roma mai ferma, frenetica nel suo lento incedere, la cui luce abbaglia ed ammalia tanto i suoi abitanti quanto i suoi visitatori. Una Roma atipica, inconfessata, il cui potere seduttivo è vivo nonostante il disagio.
20 e 27 dicembre 2020 / h18.30
CALIGOLA IN QUARANTENA
documentario di Stefano Cioffi
con Guglielmo Poggi
Cosa succederebbe se il pazzo, visionario, caleidoscopico e furente Caligola fosse rinchiuso tra le mura domestiche, magari in un piccolo bilocale ai margini della città? Guglielmo Poggi, astro nascente della cinematografia e del teatro italiano, in un soliloquio certosino ragionato assieme agli occhi di Stefano Cioffi, orchestra uno spettacolo mirabile, catalizzante e catartico. In questo periodo, con i teatri chiusi, la compagnia preferisce scendere dal palco ed accogliere gli spettatori nel processo creativo dell’opera: prove, making-of, backstage e curiosità, in un mosaico di immagini che aiuta lo spettatore a capire come nasce un nuovo progetto teatrale.
NOTE DI REGIA DI STEFANO CIOFFI | CALIGOLA IN QUARANTENA
Storia di uno spettacolo non andato in scena
9 marzo. 24 ottobre. 2020. Ce le ricorderemo queste date? La prima tutti, la seconda quasi tutti, ma sicuramente ce la ricordiamo noi che lavoriamo nello spettacolo: chiusura di teatri e cinema. La prima volta ci siamo tutti guardati intorno, storditi dalla sorpresa, ma la seconda c’era poco da guardarsi intorno, avevamo le ferite ancora aperte, e la sorpresa è diventata un dramma.
Ho pensato che questo Caligola in quarantena veramente non voleva vedere la luce. Eppure era nato proprio nei giorni dell’isolamento, del lockdown, pensato per lavorare nel distanziamento più totale, un monologo per l’appunto, con interventi di altri attori registrati in audio o in video, e il nome lo lascia intuire al volo. Potremmo definire quest’opera, invece che site specific… time specific. Ma purtroppo l’avevamo messa a punto troppo tardi e quindi era stata rimandata alla stagione autunnale. L’avessimo mai fatto!
Tutto chiuso abbiamo detto, ma io volevo comunque dare voce al lavoro fatto. E così è nata l’idea di raccontare un percorso creativo lungo e travagliato. Una specie di documentario di un’opera in divenire, la storia di un processo complesso, di una drammaturgia scritta, riscritta, plasmata e ancora rivista tante volte, con tutte le aggiunte e i tagli che sempre sopraggiungono, le interviste agli autori, all’attore protagonista Guglielmo Poggi, un’auto intervista al regista, ai personaggi che avevano cominciato a collaborare con i loro interventi, alle altre figure che hanno ruotato attorno a questa rappresentazione.
Questo Caligola è un personaggio trattato con ironia, una parodia dell’uomo investito del potere non curante dell’interesse comune, Caligola è accecato dal piacere della libertà incondizionata, vuole tutto e più di tutto, vuole la luna, ma non come mero esercizio del potere, piuttosto come esercizio persino intellettuale di conoscenza, e in questo percorso sia tragico che comico si accorge, anche con l’aiuto esterno dell’analista che il potere infinito non supera mai la finitezza della sua stessa vita, Caligola è dunque un comunissimo mortale, come gli altri, come quelli che congiurano contro di lui, e che questa vita gli toglieranno. Alla fine diventa più una commedia che una tragedia, o se vogliamo è una tragedia vista con la leggerezza della cultura pop.
La mia non è però la storia del personaggio ma dello spettacolo. Io racconto con la mia voce un processo creativo che il pubblico non vede mai, ma che proprio per questo motivo cela il grande fascino di quello che tutti vorremmo vedere o sapere. Ho fatto un tentativo estremo per salvare un parto rimandato più volte, per esorcizzare un momento sconfortante che non avremmo mai voluto vivere e che invece stiamo vivendo per la seconda volta a distanza di pochi mesi. Questo documento è un urlo salvifico di speranza rivolto a tutti quelli che amano l’arte e la fantasia. Stefano Cioffi. Roma, 10 novembre 2020.
|