AG.RF.(MP).06.11.2016
“riverflash” – Uno scenario inquietante è stato quello che si è materializzato ieri a Firenze, con i manifestanti, sostenitori del no al referendum, che contestavano Renzi. La questura aveva vietato il corteo, coloro che erano scesi in piazza, volevano a tutti i costi arrivare alla Leopolda, dove si stava svolgendo la kermesse del Pd. La conseguenza è che ci sono stati almeno dodici i feriti tra le forze dell’ordine, con prognosi fino a due settimane due manifestanti in ospedale e un altro finito in manette, più un ragazzo che è stato arrestato. Si è trattato di una vera e propria guerriglia, nel mezzo della quale, sono state lanciate bottiglie, lacrimogeni, bombe carta, con la polizia che caricava i manifestanti. La scintilla è scattata quando il corteo ha deciso di dirigersi nell’ex stazione dove si stava svolgendo la convention renziana, perché non accettava i divieti imposti: ecco perché, intorno alle 16.00 sono iniziati gli scontri. I manifestanti hanno divelto il cantiere in piazza San Marco e si sono asserragliati dietro le transenne e nel caos totale, è volato di tutto: sanpietrini, fumogeni e petardi. Un agente della Digos è stato investito dallo scoppio di una bomba carta e ha riportato ferite guaribili in 14 giorni, altri sono rimasti contusi. Un manifestante è stato bloccato e portato in Questura. “Renzi deve fare i conti con questa piazza”, si sentiva urlare dalla piazza che accusava le forze dell’ordine di “complicità” con il governo nell’aver cercato di impedire la manifestazione. “Manifestare è un diritto, ma usare la violenza e attaccare la città solo per avere visibilità è meschino e vergognoso” ha dichiarato il sindaco di Firenze, Dario Nardella, a proposito degli scontri tra polizia e manifestanti. Alla manifestazione hanno partecipato antagonisti e centri sociali da ogni parte d’Italia, e gli aderenti al Comitato “Firenze dice no”.
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