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FIOM, i nostri primi 115 anni: dal 1901 con i lavoratori

carta diritti lavorodi Francesco Angellotti (AG.RF 13.06.2016)

(riverflash) – La situazione del Lavoro Dipendente sta traversando un momento molto complicato e sorge l’esigenza di far chiarezza. Purtroppo la situazione Politica ed Istituzionale ha perso qualsiasi linea ideologica, in quanto i rappresentati sono convinti di condurre correttamente le fila verso un miglioramento generale, non avendo linee da seguire, non abbracciando correnti che impostano l’organizzazione in modo coordinato, ma tutto vien fatto come viene: senza Principi, incuranti dei contrasti che possono sorgere. Per cui il Sindacato, che è l’Organizzazione di tutti i Lavoratori, nata tra contrasti e repressioni da parte della Classe Dirigente, si impegna a decifrare la Situazione.

   Il Movimento si è imposto in tutt’Italia, programmando incontri con i più importanti esponenti rappresentanti la Classe Operaia, che hanno tenuto interviste pubbliche, in ambienti organizzati ad un arricchimento culturale, volto verso l’Espressione Popolare.

   Interessanti, ovviamente, gli interventi di Maurizio Landini, arrivato in grave ritardo ma bisogna capire che son momenti in cui deve girare per tutta Italia, e Susanna Camusso, che ha parlato nel Teatro ove io, il giorno prima, avevo recitato.

   Tutto svolto, in tutta Italia e la problematica fa di Terni un polo importantissimo, tra incontri storico-politici importanti condotti da Illustri Personaggi; Manifestazioni rappresentative come la premiazione dei Campionati di Pattinaggio, sempre terminando con incontri musicali di vario genere, per vari gusti: e non commento.

   La Manifestazione era volta per la raccolta delle firme, onde cercare di portare avanti la Volontà Popolare riguardo la nuova Riforma del Lavoro, che viene presentato come un pasticcio classico del Momento Politico, che palesemente e di sottecchi priva i Lavoratori di Diritti Essenziali, prendendo soldi dalle loro tasche per non dover andare a prenderli a chi ne ha tanto bisogno, perché ne investe magna pars, per creare benessere da indirizzare alle Casse dello Stato: tipo i Parlamentari e le scale che da loro discendono.

   Non staremo a raccontare di questa manifestazione durata 4 giorni, perché abbiamo partecipato solo in parte e non sarebbe corretto incentrare l’attenzione su qualche particolare, casomai trascurandone altri più significativi. Per esempio, abbiamo partecipato con vivo interesse all’intervista che Paolo Raffaelli ha condotto “al Gazzoli” a Susanna Camusso (che è sindacalista decisa, aperta, simpatica, gentile, come vuole la parte; che prima d’enunciar risposte chiede alla sua mente un attimo di concentrazione per trovare la risposta più appropriata). Eppure circostanze che se ci pensate potrete dedurre, non mi hanno permesso di ascoltare Maurizio Landini, e di questo son molto dispiaciuto perché il sindacalista lo stimo molto, come personalità e come organizzatore, in quanto sembra che porti avanti richieste assennate, addirittura in modo, almeno apparentemente, disinteressato.

   Mi prendo, però, un attimo di importanza, volendo spiegare perché NON credo che firmare la Carta dei Diritti del Lavoro sia cosa Buona. Non per l’Italia, ma per i Lavoratori.

   Assumo questa posizione, dopo che ho letto attentamente il documento rilasciato dalla CGIL per dare Nuova Vita ai Diritti. I paragrafi riguardano la proposta di legge su iniziativa popolare: “Nuovo statuto di tutti i lavoratori”, “Carta dei diritti Universali del Lavoro”, “Democrazia, Rappresentanza, Partecipazione, Contrattazione”, “Licenziamenti”, “Riforma delle tipologie contrattuali”.

   Praticamente, per superare le diseguaglianze che hanno trovato modo di far esprimere in 10 000 voci diverse dando agio di specularci sopra, si cerca di riunire tutta la Classe Lavoratrice in una Massa Coordinabile e Composta, che oltrepassa le esigenze personali, ma viene condotta secondo regole che inquadrano secondo un cliché preposto.

   Tutti i Diritti che il Sindacato recrimina, vogliamo guardare a cosa porterebbero? Certo, tutta la mano d’Opera Clandestina, i rapporti di Lavoro che non vengono riconosciuti dagli Organi d’Assistenza, tutti i giochetti attraverso i quali le forze imprenditoriali riescono a giocare (sfruttando) la Forza Lavoro… verrebbero inquadrati in modo corretto.

   Questo cosa porterebbe? Che le piccole e medie imprese, collassate, chiuderebbero, mentre rimarrebbero in piedi le grandi Holding, che avrebbero egemonia in tutto il Mondo.

   Perché produrre articoli secondo tutti i Giusti criteri che bisognerebbe realizzare, rende un prodotto non commerciabile; perché arriva il cinesino, che non parla neanche italiano, e ti vende lo stesso articolo ad 1\4 del prezzo del manufatto italiano; casomai dura la metà, perché improvvisato, ma il guadagno lo offrono sicuro.

   Anche qui, se Mao Tse-Tung avesse saputo a cosa avrebbe portato la sua Rivoluzione (violenta ed Intellettuale), forse l’avrebbe svolta un po’ diversamente; per esempio non l’avrebbe fatta con gli strumenti prodotti dalle Forze Economiche Dominanti, tipo le Armi, e non avrebbe costituito un Organo Decisionale con in vetta i Rappresentanti di chi è rimasto senza Voce. Ma il Comunismo non è Libertà, il Comunismo è Stato: privando l’Individuo d’Autonomia, e questo hanno realizzato.

   Però, se l’ottica dei sindacati è giusta, perché non si può pensare alla Produzione schiacciando la personalità di chi Produce, come avviene in altre Nazioni, bisogna riconoscere che, allora, il filo Commerciale soffre fino a decesso. Non possono pensare d’esportare le loro Riforme ed i loro Diritti in tutto il Mondo, anche se sarebbe Giusto. Come non possono neanche immaginare che, allora, i Prodotti che non hanno un Visto Speciale, che conferma l’esattezza delle Forme di Produzione, non possono circolare. Si produrrebbe un’altra Legge, il Commercio sarebbe ancora più complicato ed il clandestinaggio alimentato in modo smisurato.

   Anche se, effettivamente, un particolare a cui le Tendenze Epocali volgono, sarebbe rispettato. Perché secondo il metodo impostato dall’Organizzazione Sindacale, chi si trova attualmente in una situazione di dipendenza, avrebbe una condizione professionale rispettata e con tutte le prerogative di tutela e salvaguardia, ma darebbe incremento alla speculazione, che è il filo conduttore dell’Economia, che è basata sulla quantità di produzione, trascurando Diritti e Salute. E questo siamo .

   Dici, ma dove ti vuoi muovere? Basta lavorare per avere quel che serve pe’ campà, oltre a poter essere tranquillo potendo affrontare infortuni, una cassa Malattie efficiente, una pensione proporzionata quando termini l’occupazione professionale, con un minimo di tempo libero ove ci si può svagare o, chi ci tiene, può ricercare in approfondimenti culturali ed artistici.  Ammesso pure, ma sei Dipendente, o Operaio: e là resti. Non c’è modo di creare alternative e di far apprezzare la creatività, non stimolata quindi inespressa.

   Il gioco è quello di chiudere in Classi l’Umanità; e Silvano non mi venga a dire che è questa la Libertà. Il discorso che mi sembra sia l’unica alternativa progressista, è quello di riuscire a far esprimere tutte le organizzazioni professionali, non per un Padrone che assume gli Operai, ma siano gli Operai a lavorare per se stessi.

   Boom ! Questa bisogna spiegarla, detta così non è nemmeno uno slogan. Certo, ci vorrebbe un trattato d’economia, ma io non potrei compilarlo. Però, in 2 parole, esprimerò almeno il concetto.

   Un’Organizzazione di Produzione è composta da tante persone come Forza Lavoro. Ora, quel che producono, va sul mercato e viene venduto. Il reddito della vendita sarebbe giusto andasse a chi ha prodotto il Materiale che è stato commercializzato: in proporzione all’impegno svolto; quantificato secondo il tempo e l’ impegno intellettuale. Il discorso è molto articolato, ma questo è il concetto Base, e mi sembra ci sia qualcosa di nuovo, e anche di più coerente riguardo alla Produzione.

   Dire così, è tutto ridotto ad una frasetta; ma bisognerebbe ben conformare l’Organizzazione, in modo che, per esempio, la Ricerca abbia tutti gli strumenti a disposizione, fornendo agli Esecutori non più del necessario per vivere bene. Senza costringere un Fermi (faccio un esempio) ad andare fino in America per inventare la Bomba Atomica, onde continuare le sue ricerche sulla divisione dell’Atomo. In questo Leonardo da Vinci fu più furbo, anche per una situazione più idonea: ingaggiato per ideare macchine da Guerra, le ha programmate perfette e su enorme scala distruttiva; ma talmente pesanti, dalla grande massa e dalla maneggevolezza così tecnica, che ha presentato armi riuscitissime, che non sono mai state utilizzate perché troppo complicate. Ma lasciamo perdere, Geni come Leonardo, c’è solo Lui.

   Però, questo vorrei dire ai signori Sindacalisti: state attenti, perché la Corrente Temporale porta ad avvilire le Classi Umili, allargando lo spettro nella vastità, in quanto viene portata in alto (altissimo) l’Economia delle grandi Holding, che per profitto ed interesse stanno distruggendo il Mondo; infatuando scontri su tutta la Terra, specializzando i modi con cui portare l’offensiva di Uomini contro altri Uomini.

   Siano i Sindacati alfieri della Nuova Rivoluzione, che abolendo tutti i sistemi procrastinati dalle Classi Egemoni, senz’armi e senza violenza, portino avanti l’Ideologia moderna di Pace ed Umanità. Diversamente dalle forme attuali in cui sono soggiogate.

 pragramma plexiglassprimi 115 anni

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