AG.RF 09.02.2014 (ore 13:08)
(riverflash) – Finita all’alba la latitanza dell’ergastolano Domenico Cutrì, che era evaso lunedì 3 febbraio mentre sotto scorta si recava dal carcere al tribunale di Gallarate, dove doveva sostenere un processo per truffa. Durante la sparatoria che ha provocato la fuga di Cutrì era morto il fratello minore Antonino, 30 anni.
La famiglia calabrese di Platì, in passato zona di rapimenti sull’Aspromonte, da tempo si era trasferita in Lombardia e il rifugio del latitante era vicino Milano, a Inveruno dove all’alba hanno fatto irruzione le “teste di cuoio” dei Carabinieri. Domenico Cutrì aveva la pistola carica, con il colpo in canna, ma non ha fatto in tempo a usarla perché sorpreso nel sonno. Con lui c’era Luca Greco, altro pregiudicato. Si sta indagando per smascherare chi ha fornito supporto logistico prima all’evasione e poi alla latitanza dell’ergastolano.
Domenico Cutrì è stato condannato all’ergastolo come mandante dell’omicidio di un polacco che aveva insidiato la sua fidanzata.
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