11 Ott 2013
FINANZIAMENTO AI PARTITI: LA DISCUSSIONE SULLA LEGGE PROVOCA IL CAOS IN AULA
“riverflash” – Una vera e propria bagarre c’è stata ieri alla Camera, durante l’esame della legge sul finanziamento pubblico ai partiti. Il Movimento 5Stelle ha urlato “ladri” ai deputati e gli esponenti del Pd, hanno abbandonato l’aula per protesta. La vice presidente Marina Sereni ha provato a riportare l’ordine ma le grida e gli insulti, sovrastavano la sua voce. Il motivo del contendere è dunque il fatto che il disegno di legge in esame, non abolisce il finanziamento pubblico, e questo ha scatenato le ire dei grillini che hanno dichiarato: “con queste disposizioni i cittadini finanzieranno ancora i partiti e il sistema diventerà ancora meno trasparente ed equilibrato”. Il Movimento 5Stelle è stato l’unico ad aver rinunciato a 42 milioni di euro dei cosiddetti rimborsi elettorali: “è ora che i partiti restituiscano il malloppo”, è stato il loro grido in aula. La seduta quindi, non si è svolta propriamente in modo “civile” e gli insulti dei deputati del Movimento 5Stelle hanno fatto sì che la stessa sia stata interrotta, tanto che, decine di deputati del Pd, abbandonavano l’aula. La proposta di modifica dell’articolo 8 del ddl del governo sul finanziamento ai partiti, recepisce l’accordo raggiunto nella maggioranza sull’introduzione di un tetto al finanziamento dei privati. Cosa prevede il testo? Il testo dell’emendamento prevede dunque un tetto di 300 mila euro l’anno per le donazioni dei privati ai partiti. Il limite entrerà in vigore in maniera progressiva: nel 2014 sarà fissato al 15% del bilancio dell’anno precedente di ciascun partito, nel 2015 al 10%, nel 2016 al 5%, mentre dal 2017 entrerà a regime il tetto di 300 mila euro.