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FINAL SCORE NEL LYDIA TESIO E CAPANNELLE OFFRE ALTRE 2 DOMENICHE DI GALA

di Francesco Angellotti (AG.RF 27.10.2014)

(riverflash) – Domenica 26 ottobre è stata la prima delle 3 domeniche importanti che si seguiranno senza interruzioni alle Capannelle: giornate di corse di Gruppo.

Bisogna ammettere che, oramai, le scuderie italiane scendono in pista con assetto difensivo, temendo gli invaders che arrivano d’oltralpe; abbiamo, comunque, iniziato abbastanza bene, battendo gli stranieri almeno per il 1° posto, anche con un po’ di accondiscendenza da parte dei commissari in altra prova centrale, che non è detto sia stata impropria.

   Due parole volanti, che leggerete più approfondite su altri testi, vorremmo porgerle.

   Iniziata la giornata con il premio Berardelli, Gruppo III a cui hanno partecipato solo 4 due anni, anche perchè il portacolori della scud. Aleali sembrava imbattibile. Infatti MISTERIOUS BOY ha vinto, ma non come erano le previsioni. Ha dovuto lottare fin sul palo dall’attacco dell’unico puledro non compagno d’allenamento, PANTHER CAT, del signor Marchetti allenato da GianLuca Bietolini, che ha attaccato e costretto a strenua difesa il cavallo allenato dal clan Botti, che comunque ha vinto anche se in fotografia. Dovremmo dire, comunque, che non è stata la miglior prova di MISTERIOUS BOY, che è riuscito solo in foto a battere un cavallo tardivo, nato a giugno e quindi ancora molto verde, che siamo convinti progredirà nella maturità. Per gli altri due piazzati in Gruppo, l’evento sarà difficile da ripetere.

   Subito a seguire, come Listed Races, il premio Conte Felice Scheibler; fino a poco fa la corsa dedicata al fondatore dell’ippodromo Capannelle era la preparazione al Derby per i cavalli nati ed allevati in Italia; il cambiamento di programmazione ha mantenuto età e distanza della competizione, ma la differente data della disputa ha reso il premio dalla non finalizzata programmazione, un po’ appeso: e scusate la volgarità dell’espressione. Ha vinto l’unico francese, la femmina CAPE MAGIC, che nel finale si è ben staccata dal baio dei Botti UNIRAM, che ha provato la fuga, non avendo cambio di marcia, ma, appena raggiunto, la portacolori della scuderia Lane Racing ltd lo ha superato con passo superiore.

   Subito a seguire un’altra Listed, premio Ubaldo Pandolfi, allenatore di tanti campioni che aleggia ancora la sua presenza per cercare di raddrizzare le sorti dell’ambiente così sconquassato. La corsa, a 1200 m a pista dritta per femmine di due anni, è stata ancora vinta dal entourage Botti con la figlia di Hoty Roman Emps, un interessante stallone che trasmette anche brillantezza e velocità. SPICY JAM, della scuderia Blueberry, ha lottato per distinguersi tra i 9 partenti, ma ha saputo rintuzzare bene l’attacco di LADY RO, allieva dell’ emergente complesso allenato da Marcialis, che sta portando la sua origine toscana ad evidenziarsi in tutti i maggiori ippodromi.

   Quarta corsa, il premio Nearco. Proviamo rammarico e disdetta che alla summa mondiale in campo stalloniero, al cavallo che ha impostato l’eccellenza della linea di sangue insuperata ed insuperabile, sia stato concesso il nome di un premio handycap, seppur tris limitata. Premio Nearco potrebbe essere il premio Presidente della Repubblica, il premio Roma, un Gruppo I; non un handycap qualsiasi in cui la qualità è qualcosa messa in discussione dalla scala dei pesi. Ricordiamo che domenica prossima si disputerà il premio Ribot, gruppo II, in onore dell’eredità lasciata dal mago TESIO all’ippica italiana, che nonostante le sue imprese da grande campione, non ha trasmesso tanta qualità come il suo predecessore NEARCO, che seguiva la linea Pharos – Phalaris ed ha impostato quella Neartic-Nothern Dancer-Sadler’s Wells. Per non intaccare l’onore e la gloria del massimo della selezione e della trasmissioni delle caratteristiche da corsa, ci rimettiamo di commentare questa corsa, sperando che passi scorrevolmente dimenticata: tanto è un qualsiasi handicap.

  capann arrivo_ Premio_Longines_Lydia Tesio_2014 Conclusione della qualità, la vetta più alta della giornata, dedicata a donna Lydia Tesio, straordinaria moglie e collaboratrice di tal Federico (sopra menzionato) che ha pacatamente ma con determinazione collaborato agli studi ed agli esperimenti del Mago di Dormello.

   La corsa, per femmine di tre anni ed oltre sui 2000 metri, era troppo corta per FINAL SCORE di almeno 200 metri; allora la saura sempre allenata dai Botti, brillante alla sgabbiata, è schizzata in testa a tirare la corsa, cercando di far sentire la distanza alle gambe di chi si sarebbe riservato lo spunto finale: tira tira tira, a metà dirittura, uscita fuori dall’attacco del gruppo che non ha retto l’andatura, è stata attaccata da LACY, straniera di cui si temeva la qualità. Negli ultimi 200 metri LACY è riuscita a passare di una testa l’ormai esausta battistrada, che pagava d’aver tirato per quasi 2000 metri; ma proprio sul palo, il coraggio e la grinta di FINAL SCORE, sostenuta e richiamata con metodo e foga da Fabio Branca, ha dato fondo all’ultima riserva ed è riuscita a rimettere la testa avanti, vincendo d’un pelo ma con e per il coraggio intrinseco nel carattere.

   Bellissima la sua vittoria, anche se la grinta ha dovuto tirarla fuori tutta con spasmo per battere una cavalla buona, ma non buonissima, che ha lasciato al 3° e 4° posto le altre straniere, evidenziando che le italiane non erano della partita.

   Però questo Lydia Tesio ha messo in luce, non solo la qualità della figlia di Dylan Thomas, buona ma non eccelsa, ma sopratutto la grinta, la volontà, l’animo aggressivo e battagliero, la forza agonistica di una 3 anni (erano otto 3 anni, due 4 e una 5)  che si è imposta per il suo coraggio: qualità che sarà importante anche quando sarà fattrice.capann premiazione_ Premio_Longines_Lydia Tesio_2014

   Commenti brevi, ma hanno preso anche troppo spazio per poterci dilungare. Concluderemo, però affermando che, pur essendo dilagante lo spirito di avvilimento ed il timore della fine imminente di uno sport appassionante, tradizionale, significativo, educativo, abbiamo raccolto, nello sparuto pubblico che ancora si reca all’Ippodromo per scommettere sui Gran Premi, una forza d’animo ed una passione che ci fa supporre che l’ippica non potrà allontanarsi dall’animo e dal senso sportivo di tante persone che assorbono il contenuto del contatto uomo-cavallo.

   Dobbiamo solo sperare che le redini della situazione vengano prese da chi capisce e sa cosa ha in mano. L’Ippica è uno sport, certo molto costoso, ma che coinvolge talmente tanti settori e si espande in talmente tante specialità, che si dettagliano sempre maggiormente scientificamente, che il collasso verso il quale siamo condotti porterà ad una catastrofe in tante aree annesse e connesse, non solo nell’enormità del settore in sè.

   Infatti, negli altri paesi europei ove l’Ippica ha altra fama e posizione sociale, il discorso politico impostato porta ad una conservazione ed ampliamento, perchè la reazione che può sviluppare l’Ippica riporterebbe verso una mentalità di sviluppo per non restringere il contesto sociale.

   Ma bisognerebbe svolgere il discorso a diversi interlocutori.

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