AG,RF,(redazione).22.04.2021
molti fragili non censiti aspettano il vaccino, pazienti non sono numeri ma persone
“riverflash” . I medici di medicina generale si occupano di persone in carne e ossa e delle loro fragilità, mentre i tecnocrati ottusi di numeri.” Così la Fimmg Lazio a commento di sospetti diffusi dalla stampa di sospetti brogli nelle priorita’ vaccinali da parte dei Medici di Famiglia “ Alimentare da parte della Regione polemiche e sospetti, sul nostro lavoro, è semplicemente segno di ingratitudine e irresponsabilità. Additare i medici di medicina generale di atteggiamenti arbitrari nella vaccinazione, come quelli che favoriscono i furbetti del vaccino, è una cosa indegna. Perchè totalmente infondata. Non abbiamo notizia della circolare di cui parla oggi un quotidiano nella cronaca di Roma. In ogni caso se invece di adottare un atteggiamento burocratico insensato,ci fossero state chieste spiegazioni si sarebbe evitato di gettare discredito e sospetto su una categoria a cui si impedisce da mesi di fare il proprio lavoro e di assistere e di tutelare con il vaccino i propri pazienti. Siamo s tati in prima linea nel combattere il Covid” contuna la Fimmg Lazio “ dal primo giorno quando tutti scappavano e adesso non ci stiamo a passare per quelli che facilitano i furbetti del vaccino. I tecnocrati si occupano di numeri noi di persone. La differenza è tutta qui. Nella voce “altro” ci sono anziani di 80 anni e fragili e fragilissimi non censiti e che non risultano perchè non hanno fatto esenzioni. Altri hanno condizioni di salute molto precarie e magari sono vedovi con figli. Bastava incrociare i dati controllare invece di infangare. Questi sono i cittadini registrati nella voce “altro” non i raccomandati o gli amici del medici. Persone, pazienti, non numeri. E sono pochi. Nelle liste dei 3000 medici aderenti alla campagna di vaccinazione ci sono ancora migliaia di fragili e fragilissimi da vaccinare e che sfuggono al sistema regionale. Ma che noi conosciamo uno ad uno. E siamo impotenti a dare loro una risposta. Vista la perdurante scelta della Regione Lazio di non farci lavorare e visto che si sceglie invece spargere sospetto e discredito sul lavoro svolto e che continuiamo a svolgere, riteniamo e necessario a tutela della onorabilità di professionisti che da mesi lavorano 12 ore al giorno per contrastare la pandemia, fare un passo indietro. Nei prossimi giorni, ci dedicheremo solo ai richiami, sempre se ci saranno date le dose vaccinali necessarie e inviteremo tutti i nostri pazienti a rivolgersi agli hub. I numeri torneranno a posto migliaia di fragili e fragilissimi resteranno invece senza vaccinazione ancora per mesi. Un capolavoro.”
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