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FESTA DELLA REPUBBLICA E PROVE PER UN CONCERTO

repubblica italianadi Francesco Angellotti (AG.RF 31.05.2016) ore 22:46

(riverflash) – Il 2 giugno è la Festa della Repubblica; non è facile prendere la giornata come Festa seriamente. Perché, vien da constatare, la Repubblica soffre del suo male congenito e le problematiche si cerca di superarle con manovre molto pericolose. Infatti vengono trascurati tutti i Principi e le Ideologie, che vengono intesi come freno verso l’autonomia e questo è una forzatura ideologica che riescono a proferire solo giocando sull’ignoranza. Il Sistema cerca di rimanere in Equilibrio in vacillanti situazioni e contraddittorie impostazioni, che rimangono in piedi solo in virtù dell’animo passivo ed egoista (che non è individualista), che si aliena nel principio che “non c’è niente di meglio da fare”.

   Allora, in simile situazione, non si può rischiare di fare una Festa che risponda a tutti i Principi abbrutiti e degradanti che vengono osannati e inneggiati, per far scadere anche la competenza e il gusto di coloro che si cerca di avvilire nelle forme di comportamento.

   Tanti spettacoli vengono incensati col solo scopo di degradare lo Spirito di chi viene circuito solo per essere strumentalizzato; ma nella Festa della Repubblica non si può rischiare, dev’essere innalzata, ed il concetto non deve essere sottoposto a incertezze nella ricezione; è troppo flebile la sussistenza per sopportare contraddizioni.

   Allora la Festa sarà tenuta nel modo migliore, presentata con Lusso e Classe, eseguita nel modo più Bello, con un repertorio Scelto ed eseguito senza tanti strilli e gorgheggi senza intonazione, ma con una preparazione specifica molto rifinita.

   Tutto questo discorso, ma io il 2 giugno sarò in viaggio, di ritorno da una giornata di lavoro all’Ippodromo Mediterraneo di Siracusa. Quindi questo concerto, tanto bello e dato benissimo, me lo perderò. Ma, con questo dato di fatto, potevo accettare di privarmi di quest’incontro musicale? Non è nella mia indole; allora mi sono imbucato, ed ho assistito alle prove, che stanno adeguando allo Spettacolo i pezzi che verranno eseguiti tra poco al Teatro Secci.

   La mia anima è volata ai racconti che mi faceva mamma, quando durante le prove zio Didino (leggi: Bernardino Molinari) coordinava l’orchestra con un impeto trascinante, che non permetteva distrazioni.

   E il maestro incaricato dall’Istituto Briccialdi era Patrizio Esposito; nonostante il suo nome, nato a Roma, d’origine abruzzese, dalla tradizione napoletana non più recente ch’è verso la metà del 1700; però, se la tenga cara, perché preziosa. Poi, sotto il reame Angioino, Napoli ha arriso nella scienza e nell’arte nelle vette Europee più Elevate.

   La particolarità è stata quella che il maestro ha condotto l’orchestra di Fiati dell’Istituto Briccialdi, che ha eseguito, non rifacimenti per il genere di strumenti, ma composizioni elaborate specificatamente per strumenti a Fiato.

   Molto sontuosa l’ouverture n° 24 di Mendelson; ma il genere eseguito è di diverso genere: la Marcia Sinfonica di Rocco Cristiano, che è stata dedicata come marcia al podestà di Terni; americano il concerto per clarinetto per big bande di Arthur Shaw; una musica ispirata dalle danze molto sofisticate di Kennet Eskot; nella seconda parte si terrà tutta la Gran Sinfonia Funebre e Trionfale di Berliotz.

   Assistere alle prove ha voluto dire osservare nel particolare come gli allievi siano condotti dal direttore nell’esecuzione. Durante un concerto non è evidente tutto il lavoro preparatorio che viene fatto, perfezionando il suono di ogni tempo. L’armonia, l’intensità, la sveltezza, le note, tutto viene minimamente coordinato; non basta articolare un motivo più o meno strillato; lo ha detto stesso il maestro Esposito: un tempo forte, non vuol dire che il suono dev’essere ad alto volume, ma che il messaggio è poderoso ma l’intonazione è essenziale, nei tempi e nell’armonia. Come, ovviamente, lo stesso discorso va fatto sui “piano” i “lenti” e via discorrendo.

   Di quest’orchestra che oggi guidava ad un’esecuzione perfetta, il maestro era molto soddisfatto. Certo non poteva trascurare che erano molto giovani, ma la cosa non era indice d’incapacità. Sono tutti allievi molto bravi, e proprio perché sono allievi, hanno molta cura delle osservazioni del direttore che guida, e si fanno organizzare nella maniera migliore.

   Infatti le esecuzioni hanno raggiunto un livello orchestrale bellissimo, adeguandosi ai diversi generi con infinite sfumature, armonizzando la Poesia nel Suono in infinite maniere.

   Per coloro che il 2 giugno si recheranno alle ore 21 presso il teatro Secci, vorrei consigliare di recepire tutto il contenuto che possono assorbire da una Musica così studiata, nella composizione e nell’esecuzione, e si interpreti il messaggio Musicale che porta ad un’espressione personale veramente Sincera ! Senza tante manovre e intrallazzi che si vuol far apparire, se pur mistificati; la Musica porta alla Libertà, non all’Interesse, che è una voce che conduce all’Egoismo, anche perseguitando il Prossimo.

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