Di Maria Michela D’Alessandro (AG.RF. 02.08.2015) (river flash) – Per due giornate la cultura è stata la protagonista all’Esposizione Universale di Milano: venerdì 31 luglio e sabato 1 agosto si è svolta la Conferenza internazionale dal titolo “Cultura strumento di dialogo tra i popoli”, nella quale si sono riuniti i Ministri della cultura di tutto il mondo con ottantatre delegazioni presenti.
Insieme ai rappresentati di Unesco, UnWTO, Parlamento Europeo, Consiglio d’Europa e Iccrom, i Ministri hanno discusso e fatto il punto sul patrimonio culturale mondiale e sulla sua protezione e tutela.
Tra gli interventi anche quello del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, alla fine del dibattito di venerdì 31, che ha sottolineato l’importanza della cultura: “è una risorsa economica, la carta d’identità di un luogo, è qualcosa che salverà il mondo e l’Italia vuole svolgere un ruolo da protagonista in questa impresa, sensibilizzando Governi e istituzioni per intraprendere azioni e iniziative necessarie a raggiungere l’obiettivo”.
Nella seconda giornata una lectio magistralis del professore, scrittore e semiotico Umberto Eco che ha affrontato diversi aspetti del sistema culturale mondiale, parlando anche del tema dell’immigrazione e puntando a spiegare come “gli scambi di esperienze culturali non eliminano il razzismo e la xenofobia”. “La conoscenza di altre culture – ha dichiarato Eco – non elimina l’odio per chi appare diverso da noi, però ci fanno capire come la comprensione interculturale può contribuire a mitigare gli scontri, a ridurre le incomprensioni e a far nascere nuove forme di fratellanza”. Importante quindi l’incremento dei trasporti e del turismo, che permettono la possibilità di far conoscere a chiunque le bellezze della cultura di altre popolazioni. Eco è poi tornato a parlare della globalizzazione e dello scambio culturare: “in un mondo dominato da conflitti militari, la diffusione della cultura e la conoscenza reciproca dei beni culturali dei paesi può costituire uno degli elementi di salvezza per un pianeta sempre più globalizzato”.
Una due giorni mirata quindi a non perdere di vista quello che il patrimonio e i beni culturali offrono alla popolazione mondiale. In fondo, come ha detto il Direttore generale dell’Unesco Irina Bokova, “Una nazione è viva quando vive la sua cultura”.
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