AG.RF 06.07.2016
(riverflash) – Appalti per 20 milioni concessi in tre anni dall’Ente Fiera di Milano e destinati alla famiglia mafiosa di Pietrapersia, provincia di Enna. Una notizia che avrebbe potuto cambiare l’esito del ballottaggio per il sindaco di Milano perché tra le commesse ottenute, secondo le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e affidate ai pm Sara Ombra e Paolo Storari, ci sarebbero anche quattro padiglioni per Expo 2015. Si tratta dei padiglioni che hanno ospitato il Qatar, la Francia e la Guinea Equatoriale, oltre a quello della Birra Poretti, uno degli sponsor. Non soltanto la costruzione degli stand veniva appaltata, ma anche i trasporti e il facchinaggio all’interno dell’area fieristica. A detta del gip Maria Cristina Mannocci la logica con cui sono stati appaltati i lavori è mutuata dal sistema mafioso siciliano. Le indagini ruotano attorno a Giuseppe Nastasi, imprenditore specializzato in allestimenti fieristici, e del suo socio Liborio Pace, accusato di appartenere alla famiglia mafiosa di Pietrapersia e sospettato di riciclaggio su denaro proveniente da rendite tributarie. La Nolostand, società totalmente controllata dall’ente Fiera, aveva rapporti piuttosto continuativi con Nastasi e Pace. Il giudice Fabio Roja si è occupato del provvedimento per commissariare la Nolosand.
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