29 Ago 2013
ESTRADATO DALLA SPAGNA IN ITALIA VINCENZO TRIASSI, BOSS DEL LITORALE ROMANO
di Daniele Giacinti (AG.RF 29.08.2013)
(riverflash) – Un altro boss mafioso in manette. Questa mattina è stato estradato in Italia, il pericoloso criminale che era a capo del clan sul litorale romano Vincenzo Triassi. La squadra mobile di Roma, in collaborazione con le forze dell’ordine spagnole lo hanno rintracciato e successivamente arrestato. Oltre al clan Triassi, nella stessa operazione antimafia sono stati arrestati, lo scorso luglio, altre 51 persone che facevano parte delle organizzazioni criminali dei Fasciani e D’Agati. Una volta sceso dall’aereo, che lo ha riportato a Roma, il boss mafioso ha commentato con molta durezza e arroganza “Non è vero che i Triassi comandano ad Ostia. A me questo non risulta. So soltanto che questa causa io l’ho già pagata nel 1998. Sono stato assolto nel 2004 e adesso mi rimettono in galera”. Prima di entrare nell’ufficio della polizia giudiziaria, all’interno dell’aeroporto “Leonardo da Vinci” ha smentito le presunte domande dei giornalisti, che alludevano ad alcuni rapporti con la famiglia dei Cuntrera “Ero bambino. Non è vero che mi telefonavano a casa. Dove sono le prove? Fatemi vedere le telefonate? Sui giornali sono state scritte una serie di inesattezze”. Ora il boss mafioso è detenuto nel carcere di Regina Coeli a Roma. Secondo l’ipotesi della procura, i due fratelli Triassi avevano il compito di controllare il territorio di Ostia nell’ambito delle attività economiche, con il traffico di armi, stupefacenti, balneazione e anche ristorazione. Questi compiti gli erano stati affidati dalla cosca dei Caruana e Cuntrera. Inoltre i due fratelli sono indagati per aver eseguito uno scambio, tra una partita di stupefacenti e delle armi da guerra che erano provenienti dalla ex Jugoslavia. Però la loro storia criminale non è finita: nel 1998 avrebbero favorito il boss Pasquale Cuntrera di rifugiarsi ad Ostia, e successivamente scappare fuori dall’Italia con dei punti sistematici come Fuengirola sulla Costa del Sol, trovati e ideati proprio dai due fratelli. Secondo un informativa del 2011 esposta dal gip Simonetta D’Alessandro, il boss arrestato quest’oggi, incaricò un siciliano di uccidere un autorevole esponente della famiglia Spada.