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ENRICO LETTA CERTIFICA LA FINE DEL PDL

News repertorioAG.RF.(MP).07.10.2013

“riverflash” – “Si chiude un ventennio”. E’ sostanzialmente questa l’idea del presidente del Consiglio, Enrico Letta, il quale ha parlato del travaglio e la conseguente fine di un’epoca: l’epoca in cui Berlusconi era il leader indiscusso di una forte coalizione. E subito ha parlato di Angelino Alfano, considerato il “vincitore” in tutto e per tutto nella complicata vicenda di Silvio Berlusconi, della sua leadership ormai tramontata e di un partito (il Pdl) oramai spaccato e alla deriva. Vuole voltare pagina il Premier, annunciando anche che, qualora entro l’autunno non venisse completato il percorso parlamentare della riforma del finanziamento ai partiti “sono pronto a mettere a disposizione lo strumento del decreto legge”, ponendo come data ultima il 21 dicembre. Nei prossimi mesi dunque, l’intenzione è quella di presentare una legge di stabilità e lavorare per mettere ordine nelle aliquote dell’Iva; tutto ciò naturalmente, tenendo conto dei problemi della finanza pubblica”. Letta ha anche annunciato che nel 2014, “i lavoratori potranno avere dei benefici in busta paga, di questo discuteremo con le parti sociali e ci saranno vantaggi anche per le imprese; la legge di stabilità avrà come punto centrale la riduzione del cuneo fiscale”. Ma le parole pronunciate dal presidente del Consiglio, non sono andate giù al segretario del Pdl, Alfano, il quale ha subito replicato con fermezza di non accettare ingerenze nel libero confronto del movimento politico del Pdl. “I toni con cui Enrico Letta ha liquidato Berlusconi non possono essere accettati da nessuno nel nostro partito, un conto sono la stabilità dell’Italia e la transizione nel centrodestra, un altro è il cinismo che cancella la storia di un leader e la validità di un percorso di centrodestra”. E su questo punto sia i “falchi” che “le colombe del Pdl” sembrano essere tutti d’accordo: le parole di Letta vengono interpretate come un suo “desiderio” intrinseco di chi veder chiusa l’epoca berlusconiana, pensiero che va in contrasto con il sostengo che Berlusconi sta dando proprio al suo governo, pensiero che non aiuta certo la stabilità e rende l’esecutivo meno forte, nonostante la fiducia rinnovata al Premier appena pochi giorni fa.

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