Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

VENEZUELA – MADURO IN CASO DI SCONFITTA: “SCENDERÒ IN PIAZZA CON IL POPOLO”

Nicolas+Maduro+President+Venezuela+Nicolas+gkB7UXNS9U0ldi Stefano Celestri (AG.RF 02.12.2015) ore 19:17

(riverflash) – Il prossimo 6 dicembre ci saranno le elezioni legislative in Venezuela, con l’opposizione valutata in vantaggio nei sondaggi. La risposta del presidente Nicolas Maduro fa pensare che la prossima settimana, in caso di sconfitta del Grande Polo Patriottico, che raggruppa il partito di governo, non ci sarà una resa con stretta di mano per assecondare il volere del popolo. Maduro, cattolico figlio di un ebreo sefardita, ha affermato oggi, in caso di sconfitta dalle urne: “Scenderò in piazza con il popolo e la Rivoluzione entrerà in un’altra fase”. Sembra una guerra civile annunciata e viene da chiedersi come ha fatto l’attuale presidente a dissipare il capitale di voti ereditato da Hugo Chavez nel 2013. La scelta della data delle elezioni legislative è carica di significati perché  il 6 dicembre del 1998, Chavez fu eletto presidente con il 56 per cento dei consensi. Venezuelan President Hugo Chavez arrives at a military parade to commemorate the 20th anniversary of his failed coup attempt in CaracasTempi lontani per i bolivariani, anche se il leader dell’opposizione, tutt’altro che indio nei tratti somatici, è un lontano discendente di Simon Bolivar. Si chiama Leopoldo Lopez, ha 44 anni, e da un anno è recluso in prigione perché accusato di essere uno dei leader della manifestazione di protesta non autorizzata dal Municipio Libertador di Caracas. In precedenza era stato (dal 2000 al 2008) sindaco di Chacao, il Municipio di Caracas che comprende i quartieri benestanti di Altamira, Campo Alegre e La Castellana. Lopez, leader di Voluntad Popular, che aveva intrapreso lo sciopero della fame nel timore che Maduro facesse slittare la data del voto chiede che le elezioni siano sorvegliate da osservatori internazionali, non solo di altri paesi latinoamericani, ma anche provenienti da Europa e Stati Uniti.

Leopoldo_Lopez_mendozaAlla luce dei sondaggi il broglio elettorale è la cosa che mette più in apprensione Voluntad Popular. Il popolo venezuelano, del resto, è in sofferenza. Da circa 6 mesi non si trova un pacco di pasta o un dentifricio nei supermercati. Nello scorso mese di ottobre il governo è riuscito a pagare in extremis le obbligazioni, ma nel 2016 il rischio di default è serio per il Venezuela.

Nella sua ultima conferenza televisiva, Nicola Maduro si è scagliato contro la Heinz, multinazionale dell’alimentazione che produce salse e minestre: “Domani mattina voglio che si vada a controllare quello che succede alla Heinz, e se gli amministratori stanno facendo sabotaggio, ho qui il capo del Sebin (Servizio bolivariano di intelligence) e gli dico: me li mandate in galera subito! Basta con questa borghesia!”. La svalutazione è galoppante, a Caracas oggi 5.000 euro rappresentano una grande somma. Gli strali di Maduro sono stati indirizzati verso Lorenzo Mendoza, presidente della fabbrica di birra Polar e parente di Leopoldo Lopez, accusato di aver tolto dal commercio i prodotti che oggi mancano ai venezuelani.

Nelle ultime due settimane la stampa internazionale ha diffuso notizie che denigrano il movimento chavista. A prima vista sembravano siluri dell’intelligence USA, come l’accusa a Diosdato Cabello, compagno di lotta di Hugo Chavez e per un solo giorno Presidente del Venezuela, di essere un leader del Cartello de los Soles, trafficanti di cocaina, tra cui esponenti delle Forze Armate venezuelane. L’arresto ad Haiti di Efrain Campos Flores e di Francisco Flores de Freitas con 800 chili di cocaina, sembrava un’altra coltellata alle spalle del presidente, perché Efrain Campos Flores è nipote di Cilia Flores, moglie di Maduro di 10 anni più anziana di Maduro, che ha anche adottato Efrain. Adesso però abbiamo seri dubbi perché i due venezuelani viaggiavano con passaporto diplomatico e trasferiti a New York sono stati accusati di traffico internazionale di droga. Hanno provato a collaborare per salvarsi scaricando tutte le colpe su Diosdato Cabello, ma a margine dell’indagine c’è posto anche per Walter Jacobo Gavidia, figlio di Cilia Flores e giudice dell’Area Metropolitana di Caracas.

Al voto sembra materializzarsi la sconfitta del chavismo, rimasto senza Chavez e senza uno sponsor come Fidel Castro. Alla guida un politico modesto come Maduro. Sul fronte dell’opposizione tutti i venezuelani che vogliono tornare al passato, quando negli anni ’80 governava Carlos Andres Perez e loro avevano un bolivar così solido da permettere viaggi a Miami per comprare due magliette e un paio di jeans. Attenzione al Venezuela domenica prossima 6 dicembre, sperando di non dover raccontare una guerra civile.

Nessun Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*