27 Ott 2013
ELISABETTA I LA GRANDE: SOVRANA D’INGHILTERRA
AG.RF.(Claudia Angeletti) 27/10/2013
“riverflash” – Una vita intensa e coraggiosa quella di Elisabetta I Tudor, altra donna che ha ha avuto un importantissimo ruolo presso la corte dei Tudor e non a caso fu chiamata “la grande”. Nacque nel 1533 a Greenwich. Era l’unica figlia di Enrico VIII e Anna Bolena. Aveva solo tre anni quando la madre fu decapitata nel 1536 in seguito all’accusa, inferta proprio da parte del marito, Enrico VIII, di tradimento e stregoneria. Da quel momento Elisabetta e la sorellastra Maria Tudor, figlia di Caterina d’Aragona, prima moglie di Enrico VIII, furono dichiarate illegittime, e quindi allontanate dalla corte. La sesta moglie di Enrico però decise di farle tornare a corte, e così venne garantita ad entrambe la successione al trono dopo Edoardo, figlio nato dal matrimonio di Enrico e Jane Seymour, la terza moglie. Edoardo morì molto giovane, e gli successe Maria Tudor. Ella sposò Filippo d Spagna, ma il matrimonio non fu gradito agli inglesi, così per paura di essere deposta in favore della sorella, Maria la imprigionò nella Torre di Londra nel 1554. Quattro anni dopo Maria morì, così Elisabetta salì al trono. Regnò per quarantacinque anni, garantendo stabilità politica e prosperità economica. Al contrario di suo padre non si sposò, era infatti nota come “the Virgin Queen”. La nuova regina non amava la guerra, ma in più occasioni si dimostrò coraggiosa e perentoria, si ricorda in particolar modo la battaglia navale contro la Spagna. In quella occasione la regina esortò personalmente i suoi soldati prima della battaglia, e ottenne una vittoria, anche grazie a Francis Drake, comandante della flotta. Elisabetta amava l’arte, di fatti protesse molti artisti, tra i quali William Shakespeare, che proprio durante il periodo elisabettiano compose molte opere. La regina morì nel 1603 a Richmond, fu la più longeva sovrana fino a quel periodo.
“…sono una fragile donna, ma ho il coraggio di un re d’Inghilterra, e non posso tollerare che la Spagna o chiunque altro osi sfidare il mio regno…”