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EGITTO, EL BARADEI SARA’ PROCESSATO PER “TRADIMENTO ALLA FIDUCIA”

AG RF FT 21.08.2013

IL CAIRO (RIVER FLASH)- L’ex vice presidente egiziano Mohamed El Baradei sarà processato per “tradimento della fiducia”el accordatagli, in sostanza per slealtà, scorrettezza e violazione dei propri doveri: gli si contestano le dimissioni rassegnate il 14 agosto scorso, in segno di protesta contro le stragi perpetrate quello stesso giorno dalle forze di sicurezza, che assaltarono e smantellarono le due tendopoli allestite al Cairo dai sostenitori islamisti.

Secondo fonti giudiziarie riservate, El Baradei dovrà comparire in aula il prossimo 19 settembre, anche se di fatto ha lasciato l’Egitto due giorni fa ed è partito per Vienna, dove fino al 2009 diresse l’Aiea, l’Agenzia Internazionale dell’ Onu per l’Energia Atomica, ottenendo per il suo operato in tale sede anche il premio Nobel per la Pace 2005. Appare dunque estremamente improbabile si presenti a un’udienza qualsiasi. A chiamare alla sbarra El Baradei, almeno formalmente, non sono comunque stati i vertici del nuovo regime provvisorio, bensì un semplice accademico, tale Sayyed Ateeq, professore di Diritto presso l’Universita’ ‘Helwan’, un ateneo pubblico della capitale egiziana. Lo ha confermato il diretto interessato: “Ho fatto causa al dottor El Baradei”, ha spiegato Ateeq. “Era stato nominato vice presidente nella sua qualità di rappresentante del Fronte di Salvezza Nazionale, e della maggioranza di coloro che avevano sottoscritto la dichiarazione di ‘Tamarod'”, ha sottolineato, alludendo all’atto fondativo del principale movimento anti-Morsi nato il 28 aprile.

“Gli era stato affidato quell’incarico”, ha proseguito il docente, “e aveva pertanto il dovere di rivolgersi a coloro che glielo avevano conferito, e di chiedere loro di potersi dimettere” Da tale omissione sarebbe scaturita, sempre secondo Ateeq, la decisione di querelarlo.

Dietro l’azione legale individuale, però, potrebbe in realtà nascondersi la vendetta di Sisi e del suo apparato di potere. Non è forse un caso se le stesse fonti giudiziarie anonime hanno minimizzato le possibili conseguenze di una condanna: una multa, al massimo una lieve pena detentiva destinata poi a essere sospesa. A detta di Ateq, invece, se riconosciuto colpevole El Baradei sarebbe passibile di vedersi infliggere fino a tre anni di reclusione.

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