AG.RF.(redazione).01.12.2018
“riverflash” – L’età anagrafica non conta o almeno, in tema vecchiaia, ci si può definire “rottamati”, solo dopo i 75 anni. “I 65enni di oggi, sono simili ai 40enni nel 1990”. La buona notizia arriva dal congresso nazionale Sigg, in corso a Roma in questi giorni e a parlare è Niccolò Marchionni, professore ordinario dell’Università di Firenze e direttore del dipartimento cardiovascolare dell’Ospedale Careggi, che ha spiegato: “Un 65enne di oggi ha la forma fisica e cognitiva di un 40-45enne di 30 anni fa. E un 75enne quella di un individuo che aveva 55 anni nel 1980”. Trent’anni fà infatti, un 60enne, veniva considerato anziano e non desiderabile ma i dati relativi a questa categoria di persone, oggi sono notevolmente cambiati: L’Italia è il paese dell’Unione europea con la più alta percentuale di over 65 rispetto alla popolazione di età compresa fra i 15 e i 64 anni. Secondo i dati Istat più recenti, il 22% dei 60,5mln di residenti ha più di 65 anni. Eppure da oggi gli italiani possono considerarsi più giovani. Stando alla Società Italiana di gerontologia e geriatria (Sigg) si è ufficialmente “anziani” dai 75 anni in su. E a seguito di ciò, “l’asticella dell’età è stata alzata ad una soglia adattata alle attuali aspettative di vita nei Paesi con sviluppo avanzato. I dati demografici ci dicono che in Italia l’aspettativa di vita è aumentata di circa 20 anni rispetto alla prima decade del 1900. Non solo, larga parte della popolazione tra i 60 e i 75 anni è in ottima forma e priva di malattie per l’effetto ritardato dello sviluppo di malattie e dell’età di morte”, ha aggiunto Marchionni. I geriatri dunque, hanno lanciato l’adozione di una definizione dinamica del concetto di “anzianità” che si adatti “alle mutate condizioni demografiche ed epidemiologiche. E tenendo conto che scientificamente si è anziani quando si ha un’aspettativa media di vita di dieci anni”. Attualmente le indagini statistiche individuano nella media di 85 anni la longevità per le donne, e di 82-83 per gli uomini. E proprio per questo, “ una persona che ha 65 anni ai giorni nostri non si riesce proprio più a percepirla come ‘anziana’”.
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