AG.RF.(redazione).19.10.2019
“riverflash” – La VIII sagra del Tartufo di Canterano è sicuramente un evento da non perdere. Negli stand gastronomici aperti il sabato dalle 12 alle 22 e la domenica dalle 12 alle 17, tutti gli aromi del bosco saranno racchiusi in piatti dal sapore unico, dalla pasta fresca fatta in casa al classico uovo al tegamino, senza dimenticare la bruschetta; ad accendere i sensi degli appassionati del prezioso tubero sarà anche un piatto gourmet a sorpresa, preparato da un team di chef. Poi vino locale e degustazione di diverse etichette, in collaborazione con la Fondazione Italiana Sommelier, a esaltare sapori e profumi inconfondibili. E ancora bancarelle e botteghe dove trovare tartufo fresco e prodotti locali.
Sarà insomma difficile resistere al richiamo di un evento che racchiude in sé, oltre a cibi gustosi, anche il divertimento: nel ricco programma spiccano gli spettacoli di musica popolare itinerante, le animazioni per bambini e, per gli appassionati di trekking, una passeggiata tra i vicoli e le bellezze naturalistiche del borgo; e non mancherà la caccia al “tesoro nascosto”, una dimostrazione sul campo della “cerca” con cani da tartufo. In questo luogo magico dove il tempo sembra essersi fermato, sarà di casa anche l’arte con la mostra pittorica “Il Vero Emozionale” sulla prestigiosa Scuola Romana.
Tutto ciò, come ogni anno, all’insegna della solidarietà: i proventi della manifestazione saranno infatti devoluti all’Associazione “Heal” a sostegno della ricerca sui tumori cerebrali infantili, al Centro Anziani di Canterano e alla riqualificazione del borgo. Sarà inoltre attivo un servizio di bus navetta tra le aree di parcheggio e il centro del paese e in caso di pioggia niente paura, perché saranno disponibili posti al coperto.
Incastonato sotto gli Appennini in provincia di Roma, Canterano è circondato da boschi ricoperti di castagne e grandi terrazze coltivate a viti, olivi, e nocciole: un vero paradiso che in questo periodo mostra gli splendidi colori autunnali. Da queste parti la presenza dell’uomo ha origini antichissime che riportano addirittura alla popolazione dei Pelasgi, nomadi provenienti dalla Mesopotamia che, passando dalla Siria, si stabilirono sulle coste laziali fino alle alture della Valle dell’Aniene: i resti di antiche mura poligonali confermano questa tesi, e proprio nei pressi di questi resti è possibile addentrarsi in profonde grotte sotterranee che furono utilizzate come riparo dalle popolazioni che per millenni hanno abitato questi luoghi.
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