20 Lug 2016
È PRONTA LA NUVOLA DELL’ARCHISTAR MASSIMILIANO FUKSAS
di Sabrina Sciabica (AG. RF. 20.07.2016)
(riverflash) – Una scatola di vetro con una base di 70 metri e al suo interno un cuore sospeso, apparentemente morbido e leggero.
Un’idea del barocco italiano nella forma sinuosa dell’auditorium e del moderno razionalismo europeo nel contenitore geometrico che la circonda, in cui non c’è neanche un pilastro; i due corpi collegati da ascensori verticali e lunghe scale mobili. Questa è la nuova struttura soprannominata “la nuvola” che arricchisce il quartiere di Piacentini – nato originariamente per l’Esposizione Universale prevista dal regime fascista per il 1942 e mai organizzata a causa della guerra.
Ieri, il Presidente e l’AD di EUR SpA, Roberto Diacetti e Enrico Pazzali (società committente), e il Presidente e l’AD di Condotte, Duccio Astaldi e Giuseppe Di Giovine (impresa appaltatrice), hanno presentato alla stampa il Nuovo Centro Congressi dell’EUR, realizzato su progetto dell’archistar Massimiliano Fuksas.
Si trova esattamente nell’area compresa tra Viale Cristoforo Colombo, Viale Asia, Viale Shakespeare e Viale Europa ed occupa un’area totale di 55.000 mq. La scatola gigante ha una struttura in acciaio e doppia facciata in vetro; essa racchiude al suo interno un’altra struttura in nervature d’acciaio, dallo straordinario effetto visivo in quanto rivestita da un telo trasparente, che sembra galleggiare.
L’intero edificio si articola su tre livelli:
– Il livello meno uno è composto da uno spazio di 9.000 mq che può contenere circa 6.000 persone. Si tratta della cosiddetta Plenaria, ovvero una delle più ampie sale congressi a livello mondiale. Qui i soffitti sono a vista e danno l’idea di uno stile industriale per preciso volere dell’architetto. Ai lati ci sono delle enormi porte a soffietto che consentono di modularizzare lo spazio per suddividerlo fino a 24 singole aule. Ai lati una caffetteria con finestre verticali e sale adiacenti con lampade Guzzini e parquet industriale.
– L’ammezzato è chiamato Forum ed è un’area di 6.000 mq proprio sotto l’Auditorium. Concepito come un’agorà, è destinato a servizi polivalenti, può essere un’area espositiva oppure spazio per cene di gala ed altre tipologie di eventi.
– Il cuore dell’opera è l’Auditorium sospeso che occupa verticalmente uno spazio corrispondente ad un terzo, quarto, quinto piano. Si tratta di un profondo palco e circa 1.800 posti a sedere tra platea e galleria. Al suo interno è rivestito da pannelli in ciliegio dai quali fuoriescono lampade industriali. All’esterno è contenuto nei circa 14.000 mq di telo in fibra di vetro microforato che ne avvolgono lo scafo in acciaio dando vita a quella che sembra una nuvola.
Questa meraviglia dell’architettura e dell’ingegneria, i cui lavori iniziarono nel 2008, è costata 300 milioni di euro e, dopo non poche polemiche sulle tempistiche della sua costruzione e sulle (ben) 12 varianti, rappresenta oggi un’opera da record. Sono state utilizzate 20.000 tonnellate di acciaio, pari a 3 volte la quantità di ferro usata per la Tour Eiffel; le scale mobili sono tra le più lunghe d’Europa; vi sono incredibili quantità di vetro per le ampie facciate; 15 ascensori di cui 8 panoramici; 2.000 scalini.
L’affascinante centro polifunzionale sarà completamente operativo nel 2017 quando realizzerà a pieno il suo core business: essere sede dei più prestigiosi congressi internazionali, ospitare dibattiti ed eventi più disparati. Inoltre, è stato ideato come uno spazio pubblico per i cittadini, un luogo di incontro oppure di ascolto di buona musica o di partecipazione a manifestazioni artistiche. Saranno aumentate le strutture ricettive della zona, anche con l’apertura dell’Hotel di lusso adiacente, ancora in costruzione, denominato la Lama.
Da non sottovalutare l’attenzione all’impatto ambientale: con un avanzato sistema di climatizzazione si otterrà un notevole risparmio sui consumi energetici, elementi fotovoltaici consentiranno una produzione naturale di energia elettrica e persino l’acqua del condizionamento sarà riutilizzata, per il laghetto dell’EUR.
Questi elementi fanno del Nuovo Centro Congressi di Roma un’opera unica per i materiali utilizzati e per le caratteristiche, un avveniristico luogo multifunzionale. Non ultima, la bellezza di uno spazio così ampio da restare a bocca aperta, così ben illuminato da trasformarsi in opera d’arte che spicca nella notte, quando la nuvola diventa bianca e si riflette su ogni lato del suo contenitore che sembra trasparente.
Un progetto audace, ancora una volta testimonianza del genio italiano e tanta speranza, anche nelle parole di Enrico Pazzali, AD di EUR spa, che auspica, con l’apertura del Centro, “una nuova era per la città, un grande beneficio in termini lavorativi, un richiamo per il turismo congressuale ed artistico internazionale, per ammirare uno scenario stupefacente e unico nel suo stile”.