AG.RF.(redazione).12.02.2024
“riverflash” – Alberto Mandolesi, noto e gentile commentatore romanista per 40 anni, appassionato musicista, ci ha lasciato all0età di 76 anni, lasciando nello sgomento molti dei suoi ammiratori che non si aspettavano una simile notizia. Lo storico giornalista legato alla Roma era il volto amato delle tv locali e voce di tante radio capitoline da quasi mezzo secolo. Nato il 29 settembre 1947, era noto per il suo stile pacato ed equilibrato, senza gli eccessi che talvolta caratterizzano l’emittenza schierata al fianco di una squadra. Proprio ieri, in occasione di Roma-Inter, i tifosi giallorossi gli avevano dedicato uno striscione allo Stadio Olimpico con il messaggio “Forza Alberto, raccontaci un altro gol!“, perché nelle ultime ore si era sparsa la voce delle sue precarie condizioni di salute. La sua fama era stata gloriosa in particolar modo negli anni ’80, ai tempi della Roma di Liedholm e aveva raccontato la magnifica cavalcata giallorossa in Coppa dei Campioni nel 1983-84, interrotta soltanto in finale dal Liverpool. La sua carriera era iniziata il 16 giugno 1975, a Radio Roma, in un programma che aveva come ospite Loredana Bertè. Inoltre è stato il primo tra i giornalisti a credere in Francesco Totti. Infatti quando i16enne futuro capitano della Roma esordì in Serie A a Brescia, il 28 marzo 1993, Mandolesi, nella radiocronaca in diretta che stava conducendo, parlò di “fatto storico” , avendo già intuito il campione che sarebbe diventato. Totti, inoltre, fece il suo debutto televisivo proprio ospite di Mandolesi, all’età di 19 anni, il 6 aprile 1996 a Rete Oro, nella trasmissione “Pressing”. “Francesco è sempre stato un ragazzo timido, ma riconoscente. Lo volevano tutti per la sua prima apparizione, ma lui scelse me. E io lo ringrazierò per sempre“, raccontò il giornalista nel 2018, nel libro ‘Romanisti in 100 personaggi + 1’. Mandolesi è stato per anni anche opinionista di “Goal di Notte”, condotto da Michele Plastino, di cui era una sorta di alter ego romanista per militanza e passione. Negli ultimi anni aveva lavorato in radio a Centro Suono Sport. Originario del quartiere Prati, Mandolesi era anche un grande appassionato di musica. Da giovane suonava il basso e ha composto musiche per film. È stato per anni la voce, da radiocronista e commentatore, di Radio Dimesione Suono e conduttore televisivo su T9, Teleroma 56 e Rete Oro. Amava sottolineare come provenisse da una famiglia “completamente romanista” e che “la radio è magia“. Per la sua squadra del cuore ha composto e interpretato i brani musicali intitolati “Roma Oè” e “Scudetto”. L’AS.Roma ha voluto così ricordarlo: “Voce di indimenticabili emozioni giallorosse, sarai sempre nei nostri cuori”, unendosi al cordoglio e al dolore della sua famiglia per la scomparsa della storica voce giallorossa. Anche Rossella Sensi, presidente della Roma dal 2008 al 2011, ha voluto ricordarlo con queste parole: “Una notizia terribile e inaspettata che mai avrei voluto conoscere. Ci ha lasciato Alberto Mandolesi, un grande giornalista, ma soprattutto una brava persona. Sempre sorridente, solare, educato e rispettoso. Un romanista appassionato che ci ha raccontato tante volte le partite della nostra squadra e che ha fatto parte della nostra famiglia con enorme dolcezza e professionalità. Doti che Alberto trasmetteva con naturalezza a chiunque lo circondava. Me compresa. Sono legata a lui da bellissimi ricordi anche per il rapporto che aveva con papà, per tutte le volte che ci è stato vicino. Mi addolora tantissimo sapere che non potremo più sentire la sua voce, vedere il suo sorriso. Ieri in Tevere è apparso uno striscione: ‘Raccontaci un altro gol’. Sono sicura che lo farà da lassù, insieme a tanti altri romanisti che ci hanno lasciato in questi anni. Un abbraccio a tutta la sua famiglia e a chi gli voleva bene” . Infine anche la Lazio ha onorato la sua memoria su social: “Alberto Mandolesi era una persona amabile, un giornalista che non ha mai nascosto la sua fede romanista mostrando sempre grande signorilità. La redazione di Lazio Style si stringe al dolore dei suoi familiari.“
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