AG.RF.(MP).25.07.2014
“riverflash” – Chi pensa che durante l’estate non ci siano rischi di allergie sbaglia di grosso. E non partire informati e con le giuste cautele può essere rischioso: non è un caso che durante l’estate aumentano le crisi allergiche, in quanto spesso il paziente parte senza le giuste misure preventive e senza una corretta informazione del luogo dove viaggia e del cibo che mangia.
Ogni stagione ha le sue peculiari forme di allergia. D’estate è elevato rischio di punture di imenotteri, ossia api, vespe e calabroni, per il maggior tempo trascorso all’aperto e per la maggiore superficie corporea scoperta; l’ingestione di frutta “esotica” per la suddetta cross-reatività con il latex può determinare reazioni anafilattiche, così come l’ingestione di pesce e frutti di mare crudi. Attenzione anche a frutta secca o a frutta con il nocciolo: tra i cibi più incriminati pesche, albicocche, e ciliegie.
“Non dimenticarsi di portare con se il kit di emergenza, inclusa l’adrenalina auto iniettabile – sottolinea il Prof. Giorgio Walter Canonica, Presidente della SIAAIC, Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica – per i soggetti definiti a rischio. In vacanza le gite sono più frequenti e se le reazioni generalizzate avvengono bisogna avere con se i mezzi per contrastarle correttamente ed efficacemente anche in luoghi isolati. Ovviamente non bisogna abbassare la guardia anche per gli asmatici: sempre avere con se il broncodilatatore da usare in caso di attacco acuto”.
“Anche l’aperitivo con il prosecco può essere un problema per chi soffre di allergie alimentari – spiega il Prof. Oliviero Rossi, SIAAIC – i vini bianchi, notoriamente ricchi di solfiti, possono amplificare o scatenare reazioni allergiche in soggetti con asma bronchiale o allergie cutanee. Durante l’estate si rileva, inoltre, un picco di reazioni allergiche a causa delle punture di insetti, quali calabroni e vespe, soprattutto in spiaggia o picnic all’aria aperta”.
Tra i rischi a cui sono esposti i soggetti con allergie alimentari che si recano in posti esotici, ma frequenti anche in Italia, va citata l’ingestione di vari tipi di frutta “esotica” quali kiwi, ananas, mango, papaya e avocado, che ha similitudini molecolari, in gergo scientifico chiamate cross-reattività, con il lattice della gomma a cui una percentuale della popolazione è allergica. Pericolosa anche la frequente ingestione di alimenti ittici crudi che possono evocare reazioni allergiche e potrebbero essere infestati da parassiti come l’anisakis, che può trovarsi nel merluzzo, tonno, acciughe, alici, sgombro, sardine.
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