AG.RF.(MP).13.07.2014
“riverflash” – E’ stato un anno nero il 2013 per gli over 50 per quanto riguarda il lavoro: l’incremento dei disoccupati per questa fascia di età, infatti, è arrivato al 147%, che tradotto in cifre, ammonta circa a 438 mila lavoratori troppo giovani per la pensione, troppo vecchi per essere reinseriti sul mercato, in assenza di politiche efficaci. Un vero e proprio dramma quindi, per tutti coloro che sono alla ricerca di un nuovo lavoro. I dati arrivano dallo studio dell’Adapt, centro studi fondato nel 2000 da Marco Biagi.Tra il 2008 ed il 2013, quasi il 60% della crescita dei disoccupati uomini ultracinquantenni è stata alimentata dai settori delle costruzioni e dell’industria manufatturiera. Le donne, invece, hanno perso lavoro soprattutto nei comparti dei servizi collettivi e alla persona. I canali utilizzati dai disoccupati maturi per cercare lavoro non si discostano troppo, comunque da quelli della media dei disoccupati. Circa 9 su 10, si affidano infatti, al passaparola di parenti e amici mentre 1 su 3 si affida ai centri per l’impiego. Meno diffuso, invece, rispetto al totale dei disoccupati, l’invio dei curriculum (54% contro il 69,4%), la consultazione di internet (31,9% rispetto al 53,5%) e il ricorso alle agenzie interinali (15,3% rispetto al 19,2%). Rispetto al periodo pre-crisi, inoltre aumenta la frequenza di chi si trova senza occupazione o in Cig, dal 5,5% del biennio 2007-2008 al 7% del periodo 2012-2013. Transizioni, queste, più frequenti nel Mezzogiorno (8,9%) e per i meno istruiti; il 28% non ha infatti titolo di studio e il 18,3% solo la licenza elementare. Ma quali sono le professioni maggiormente richieste tra gli over 50? Al primo posto ci sono le professioni operaie specializzate (26,2%), le professioni non qualificate (21%) e quelle operaie qualificate (15%). Seguono le professioni esecutive del commercio e dei servizi e tecniche (11-12%), impiegatizie a carattere esecutivo (7,3%) ed intellettuali (6,3%). Tutto ciò in quanto, secondo il centro Adapt, risultano troppo carenti i servizi sull’occupazione che sicuramente “potrebbero essere più efficaci con l’incentivazione dell’adozione di buone pratiche manageriali e di un’efficiente rete di servizi di outplacement e ricollocazione degli over 50”. Molte sono ancora le regioni che non hanno attivato nessuna normativa che disponga incentivi all’assunzione di lavoratore over 50enni applicabili direttamente, e sono: l’Abruzzo, la Basilicata, la Campania, l’Emilia Romagna, la Liguria, l’Umbria e il Veneto. Ma anche nelle realtà territoriali che hanno varato programmi ad hoc l’allarme resta alto, soprattutto al Sud. In Calabria, per esempio, che pure ha adottato benefici economici in favore di ultracinquantenni disoccupati, il dato è ancora allarmante. Risulta occupato infatti, nella fascia 55-64 anni, solo il 38% della popolazione complessiva nella corrispondente classe d’età.
Fonte Adnkronos
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..