AG.RF.(redazione).20.04.2024
In occasione del 2777° Natale di Roma, con la riapertura al pubblico della Sala Santa Rita, si potrà visitare la mostra gratuita “La Dea Roma di Pietro Tenerani, un omaggio alla Città Eterna”,
che vede esposta una rappresentazione in gesso della Dea Roma, scolpita da Pietro Tenerani ed esposta per la prima volta il 21 aprile 1851
“riverflash” – Roma si prepara a festeggiare il suo 2777° compleanno con la riapertura al pubblico della Sala Santa Rita – spazio polifunzionale di Roma Capitale gestito dal Dipartimento capitolino Attività Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura – che si trova all’interno dell’antica chiesa di Santa Rita da Cascia, in via Montanara, dove aprirà al pubblico una mostra appositamente pensata per il Natale di Roma.
A partire dal 21 aprile, infatti, e fino al 12 maggio prossimo, i cittadini romani potranno tornare ad ammirare gratuitamente la bella sala dell’edificio barocco che per l’occasione ospiterà, nella mostra curata dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’erma della Dea Roma, opera in gesso appartenente alla collezione del Museo di Roma, realizzata in onore della sua città di adozione dal grande scultore ottocentesco Pietro Tenerani ed esposta per la prima volta il giorno del compleanno di Roma del 1851.
LA MOSTRA – La Dea Roma di Pietro Tenerani, un omaggio alla Città Eterna.
Esposta al pubblico per la prima volta dopo molti anni l’erma della Dea Roma rappresenta un esempio dello stile dello scultore Pietro Tenerani e rientra pienamente nei canoni artistici del Purismo di cui Tenerani era un esponente. La Dea Roma è raffigurata in maniera fedele alla sua rappresentazione nel mondo romano, indossa un elmo corinzio sormontato da un alto cimiero, mentre la calotta le fodera la testa lasciando fuoriuscire i capelli ondulati. Il balteo, la cintura di cuoio che reggeva la spada sul fianco dei soldati romani, le attraversa il torso in diagonale. La Dea indossa il mantello militare assicurato sulla spalla sinistra con una fibbia circolare come si vede in tanti ritratti di imperatori romani.
Sulla base campeggia l’iscrizione ROMAE AETERNAE che compare come legenda su diverse monete di età imperiale proprio in associazione con la Dea Roma mentre, armata di tutto punto, siede in trono e regge in una mano la Vittoria alata. Un sistema di illuminazione pensato appositamente esalta la bellezza dell’opera e la purezza dei lineamenti.
Tenerani, carrarese di nascita, visse tra il 1789 e il 1869 ed è stato probabilmente lo scultore italiano più significativo di metà Ottocento. Giunto a Roma dal 1814, fu a lungo collaboratore di Bertel Thorvaldsen. Ritrattista fra i più apprezzati della sua epoca, fu presidente dell’Accademia di San Luca a Roma, direttore dei Musei Capitolini e dei Musei Vaticani. Tra le sue opere di maggior rilievo il Monumento a Pio VIII, in San Pietro, e le versioni del Monumento a Simon Bolivar, a Bogotà e Caracas. La sua collezione di gessi, ceduta dagli eredi nel 1940 al Governatorato di Roma, nel dopoguerra entrò a far parte delle raccolte delle collezioni civiche e dal 1994 è conservata nelle collezioni del Museo di Roma.
La mostra sarà ad accesso libero e gratuito e, dopo l’inaugurazione di domani pomeriggio alle 18.00, rimarrà aperta tutti i giorni, dalle 11.00 alle 19.00, fino al prossimo 12 maggio.
“Siamo molto felici di riaprire alla pubblica fruizione questa bellissima e storica sala – ha dichiarato l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor – e di farlo in occasione del Natale di Roma esponendo questa bellissima opera di Pietro Tenerani che, dopo essere stata esposta per la prima volta proprio in occasione di un 21 aprile, era rimasta chiusa nei depositi senza poter più essere vista. Altri due tesori della grandissima bellezza di Roma ritornano a disposizione dei romani e dei turisti”, ha concluso.
LA SALA SANTA RITA
La Sala si trova nell’edificio della ex chiesa di Santa Rita da Cascia che, costruita ai piedi del Campidoglio intorno al 1650 su progetto di Carlo Fontana (1634-1714), fu trasferita nella sua attuale collocazione in via Montanara negli anni 1938-1940 dopo essere stata smontata nel 1928 durante i lavori di demolizione degli edifici che erano addossati al colle capitolino, per la costruzione di quello che allora era l’inizio della via del Mare, oggi via del Teatro di Marcello.
L’edificio barocco a pianta ottagonale, che è gestito dal Dipartimento Attività Culturali di Roma Capitale, è stato oggetto intorno al 2000 di un restauro complessivo ed è stato negli anni passati dedicato alla promozione delle diverse forme dell’arte e della cultura contemporanee.
La nuova stagione di programmazione che inizia vuole valorizzare la preziosa originalità e la forza dello spazio barocco e la sua vocazione multidisciplinare con un ampio panorama di progetti, iniziative e produzioni dell’Assessorato alla Cultura e del Dipartimento Attività Culturali di Roma Capitale; uno spazio che sarà aperto anche alle istituzioni culturali italiane e straniere e a quelle accademiche, oltre che disponibile per attività istituzionali e gli incontri con le comunità culturali cittadine. La Sala potrà essere concessa anche a terzi – secondo un tariffario che la Giunta Capitolina ha voluto notevolmente più contenuto rispetto al passato – per lo svolgimento di mostre, conferenze, convegni, letture e incontri pubblici, concerti, proiezioni, laboratori, performance, esposizioni artistiche e altre forme di promozione della cultura.
Le condizioni e le tariffe sono disponibili all’indirizzo:
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..