AG.RF.(MP).27.03.2015
“riverflash” – Ci siamo, con la primavera arriva anche la tanto attesa ora legale. Le giornate dunque saranno più lunghe e godremo di un’ora di sole in più. Domani sera quindi alle ore 2.00 le lancette dell’orologio, andranno spostate avanti di un’ora. Tuttavia c’è anche il rovescio della medaglia: molte persone infatti, saranno soggette, a seguito di ciò, ad aumento della fatica, irritabilità, comparsa di emicrania e insonnia. Secondo gli studiosi, la colpa di eventuali disagi, è da attribuire alla cronobiologia, la scienza che studia i fenomeni ciclici negli organismi viventi e il loro adattamento ai relativi ritmi solare e lunare. “Le attività ormonali e cerebrali che regolano il sonno e le malattie dell’umore son contraddistinte da una ritmicità periodica, determinata dal susseguirsi dei giorni, delle stagioni e degli anni. A dimostrare questo processo, esistono molte teorie derivate da evidenze scientifiche, che indicano la depressione come malattia tipica dei ritmi biologici. L’alterazione dei fenomeni ciclici interviene sui meccanismi che generano la sindrome depressiva, fatta infatti non solo di male di vivere, pessimismo, sensi di colpa e apatia ma anche di sintomi più fisici più intuitivamente riconducibili ai ritmi circadiani come insonnia e inappetenza, con un’oscillazione della gravità della sintomatologia nel corso della giornata”. Ma quali sono i disagi maggiore che l’ora legale porta con sé? Sicuramente la mancanza di sonno, che va combattuta con l’idratazione, ma anche la depressione di cui sono vittime in questo periodo circa 3 mln di persone, ma anche l’irritabilità. Come combattere tutto ciò? Esistono tanti rimedi naturali nelle erboristerie, per non sovraffaticare troppo il fisico con inutili medicine, ma soprattutto una corretta alimentazione, accompagnata da una costante attività fisica e una maggiore attenzione agli orari legati alla veglia/sonno: se si vuole combattere l’insonnia, uno dei modi è anche quello di andare a dormire sempre alla stessa ora. “D’altronde i disagi sono collegati alle variazioni della quantità di luce che assorbiamo nell’arco di una giornata, anche se l’effetto del cambio di orario può variare molto in ogni singolo individuo: a risentire maggiormente di questa situazione sono sicuramente le persone cosiddette ‘serotine’, quelle che vanno a letto tardi e fanno fatica ad alzarsi la mattina”. Ma c’è anche un’altra nota più inquietante, riportata dagli studiosi dell’Università del Michigan: il lunedì successivo all’introduzione dell’ora legale i casi di infarto aumentano del 25% rispetto a un giorno “normale”.
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