8 Mag 2022
DOCTOR DAY : LA PROTESTA CIVILE DEI MEDICI IGNORATI
AG.RF.(redazione).08.05.2022
“riverflash” – Una forma di protesta, e di denuncia dei medici di medicina generale del Lazio. Questo vuol essere il Doctor Day organizzato dalla Fimmg di Roma e del Lazio in cui sono stati presentati i dati del lavoro svolto in questi due anni dai medici di medicina generale. Non ultimo il ricordo di alcuni colleghi scomparsi. Roberto Caiello operava a Viterbo. In pochi mesi ha effettuato mille vaccinazioni per antinfluenzale, pneumococcica, covid. Era il primo vaccinatore della Asl. Ma non solo: ha certificato, visitato in studio, staccato migliaia di ricette, fornito assistenza domiciliare a migliaia di pazienti tra cronici e in sorveglianza per i postumi dell’epidemia. Maurizio Cerquetani medico in provincia di Rieti morto di Covid nel marzo 2021. Un pensiero di gratitudine e solidarietà anche ai colleghi che hanno avuto sofferenze fisiche e psicologiche dalla malattia. Il lavoro della medicina generale in questi due anni è cresciuto del 300%. Mentre tutto questo avveniva si svolgeva nel paese un dibattito surreale che puntava a raccontare la fine del nostro ruolo. I numeri dicono altro e smentiscono una narrazione forzata e funzionale solo a smantellare il pilastro centrale della sanità pubblica territoriale, cioè la medicina generale
I numeri
Nel 2021 ogni medico ha compilato 24mila ricette. Oltre 450 a settimana. 9,4 a cittadino. Quel foglio rosa non è atto burocratico ma atto medico che comporta sapienza e assunzione di responsabilità.
Nel 2021 i medici di medicina generale hanno effettuato:
1 milione 400 mila dosi di vaccini antinfluenzali
441 mila vaccini anti pneumococcica
900 mila dosi di vaccino Covid, nonostante l’ostracismo nel fornirci le dosi necessarie a fare bene il nostro lavoro.
Le vaccinazioni domiciliari sono cresciute del 60% passando dalle 65000 del 2019 a 107 mila del 2020
I medici impegnati nella vaccinazione sono stati 3700 , su 4100
Le certificazioni sono state 1 milione e 250 mila
Seguito a domicilio l’85% dei pazienti covid
Eseguiti 500mila tamponi
Nel 2021, ogni medico di famiglia ha avuto contatti con 14000 assistiti
A tutto questo va aggiunto il dialogo continuo attraverso i social : email, whatsapp, sms. Modalità sempre più diffusa e che non prevede orari.
Le visite a domicilio per patologie no Covid 19, e non necessitanti assistenza specialistica od ospedaliera sono state più di 600mila. Cinque a settimana per ogni medico. Tempo visita dai 30 ai 60 minuti.
I numeri restituiscono una evidenza indiscutibile: la medicina generale è, e resta, architrave centrale del sistema sanitario pubblico e presidio fondamentale sul territorio per garantire ad ogni cittadino l’accesso alle cure e il rispetto del diritto alla salute sancito dalla Costituzione.
Mentre eravamo impegnati a fare il nostro lavoro è stata alimentata una campagna denigratoria del nostro ruolo, indegna costruita a tavolino su tesi vecchie e soluzioni centraliste. Un filone di pensiero delegittimante che però non ha scalfito la fiducia del cittadino nei confronti del proprio medico. Però ha diffuso a piene mani un senso di frustrazione, che ha prodotto la corsa al pensionamento, e la fuga dei giovani medici da questa professione. Il risultato è che oggi migliaia di cittadini residenti in comuni piccoli e medi in Italia e nel Lazio non hanno il medico di famiglia. E’ un fatto gravissimo perché lede alle fondamenta il diritto alle cure così come stabilito dalla Costituzione.
Per questo i medici di famiglia, dimenticati dalle istituzioni, hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella , per richiedere ascolto e sostegno verso una categoria che ha pagato non poco i due anni di pandemia, ha fatto un lavoro fondamentale e continuerà a farlo.
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