8 Mag 2014
DL LAVORO: APPROVATO IL DECRETO, INSORGE IL MOVIMENTO 5STELLE
AG.RF.(MP).08.05.2014
“riverflash” – Bagarre in aula ieri, quando il governo ha ottenuto la fiducia sul decreto lavoro, con 158 sì e 122 no; i lavori dell’aula infatti, sono stati interrotti da un fuori programma del Movimento 5 Stelle: alcuni senatori si sono ammanettati per protesta, tanto che il presidente di turno, Roberto Calderoli, ha dichiarato: “A fine seduta, posso anche disporre l’arresto, quindi vedete voi se dobbiamo arrivare a questo livello”. Non scherzava affatto, il vicepresidente del Senato, tirando in ballo l’articolo 72 del regolamento di Palazzo Madama, che recita così: “In caso di oltraggio al Senato o ad alcuno dei suoi membri nell’esercizio delle sue funzioni o di resistenza agli ordini del Presidente, questi può ordinare l’arresto immediato del colpevole e la sua traduzione davanti all’autorità competente”. Calderoli quindi, si è rivolto in modo serio ai grillini, che avevano anche indossato in aula magliette con su scritto “schiavi mai” e non accennavano a smettere, costringendolo a sospendere la seduta. Già precedentemente dal Movimento erano arrivate dure critiche al decreto: “Il ministro Boschi arriva inaspettatamente in aula in Senato per presentare, in barba a tutto il lavoro svolto in commissione e in Parlamento, un maxi emendamento su cui il governo chiede la fiducia sul Job Act rinominato ‘Precari Act’, ha affermato Maurizio Buccarella, capogruppo dei 5 Stelle al Senato, “ancora una volta, il Parlamento viene espropriato di ogni funzione, hanno abolito la democrazia e il dibattito parlamentare e per la sesta volta il governo Renzi violenta le istituzioni e la democrazia in questo Paese. Non abbiamo che una scelta: mandarli tutti a casa, una volta per tutte”. Il testo del dl lavoro, sul quale è stata posta la fiducia e quello scaturito dall’approvazione della Camera dei Deputati, con alcune modifiche approvate dalla Commissione Lavoro e i 9 emendamenti sui quali la commissione presieduta da Maurizio Sacconi ha espresso parere favorevole, (8 del governo e 1 del Movimento 5 stelle), confluiranno in un unico maxi-emendamento.