AG.RF.(redazione).29.09,2023
“riverflash” – Erano ben 9 anni che la Roma non perdeva in casa del Genoa, ma i giallorossi in questo avvio di stagione ci hanno abituati ai “colpi di scena”, specialmente quelli negativi. Dopo il roboante risultato contro l’Empoli (7 a 1) che aveva fatto ben sperare e gioire i tifosi giallorossi, la Roma ieri a Marassi, non poteva fare peggio di così e rimedia 4 gol dal Genoa, grazie a Guomundsson, l’inutile rete di Cristante e Retegui, Thorsby e Messias: per il Grifone quella di ieri (nemmeno a dirlo) è il primo successo casalingo dal ritorno in Serie A. Una partita da dimenticare contro una squadra neopromossa in serie A, che raccoglie la giusta soddisfazione per un match giocato bene e con il cuore, mentre la squadra di Mourinho è riuscita a fare peggio delle precedenti gare che non avevano certamente entusiasmato. I giallorossi si trovano attualmente in piena zona retrocessione, con i tifosi inviperiti e tutti i cocci da rimettere in piedi. “Non c’è tempo per piangere” ha detto Mourinho alla fine del match, è vero, bisogna assolutamente rialzarsi, tuttavia la sensazione è che la squadra sia ormai allo sbando, confusa, senza idee e senza gioco. L’avvio di stagione è da incubo: in 6 partite i giallorossi hanno “collezionato” già 3 sconfitte e con gli impegni ravvicinati tra campionato, Europa League e Coppa Italia, forse è meglio pensare giorno per giorno. “Il gruppo che abbiamo è questo ed è con questo gruppo che dobbiamo uscire dalla crisi”, ha ribadito il mister giallorosso, sottolineando il dispiacere per il “suo popolo” che l’ha accolto a Roma come un re. Vedere Dybala coprirsi il volto con la maglietta, Lukaku con lo sguardo perso nel vuoto e la squadra con Mourinho sotto la curva del settore ospiti (“ l’ho fatto per rispetto dei miei tifosi”) a fine partita, più che un atto di coraggio, è sembrata la resa di una squadra che fu. D’altronde i giallorossi specialmente nel primo tempo, non hanno costruito un’azione degna di questo nome, se non quella del pareggio e proprio nell’azione del pareggio, si infortuna Llorente (il 13esimo infortunio) e Mourinho è costretto a fare retrocedere Cristante in difesa, inserendo Bove al centro campo, rendendo ancora più fragili gli equilibri difensivi. La squadra ha le gambe molli, i cambi non servono a nulla (Mourinho manda dentro anche Belotti e gioca con 3 punte), i giallorossi sembrano “appena” più vivi ma non riescono a concludere nulla. Finisce 1 a 4 il disastro della Roma, non c’è nulla da aggiungere: anche Francesco Totti in tribuna, pronto a sostenere la “sua” Roma, lascia lo stadio in anticipo, scuro in volto. E’ il peggior inizio della Roma dall’era dei 3 punti e ora ci sarà una pressione diversa: i tifosi giallorossi che fino a ieri avevano riempito lo stadio praticamente sold out per tutta la stagione, non sono più disposti ad aspettare, gli insulti si sprecano sul web e l’unica cosa in cui possono sperare è che quando tocchi il fondo… puoi solo risalire, ma è anche vero il contrario: al peggio non c’è mai fine.
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