17 Giu 2016
DIFFERENZE: IL PD GETTA FANGO SULLA RAGGI, IL M5S NON NOMINA GIACHETTI
(***) – AG.RF 17.06.2016 (ore 23:35)
(riverflash) – Le differenze tra PD e M5S nella campagna elettorale per il referendum che domenica 19 giugno ci dirà chi è il nuovo sindaco di Roma. I piddini si sono concentrati nel tentativo di denigrare Virginia Raggi, scavando nel suo passato come se scoprire uno scandalo fosse l’arma giusta per vincere le elezioni. I grillini, invece, non hanno cercato il marcio nella vita di Giachetti. Nessuno ha detto che ai tempi della Margherita ha lavorato a stretto contatto con Luigi Lusi, allora tesoriere del partito, che fece sparire quasi 25 milioni di euro e che è stato condannato in modo definitivo a 7 anni di carcere. Non che Giachetti c’entri qualcosa, ma Lusi non è in galera. Il grande sponsor di Giachetti è Matteo Orfini, quello che sosteneva la giunta Marino, nella quale l’assessore per la casa era il PD Daniele Ozzimo, condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione in uno stralcio del procedimento legato a Mafia Capitale. I grillini non cercano scheletri negli armadi dei loro avversari politici, ma provano a cercare soluzioni per Roma. Non usano la macchina del fango, nemmeno per Mirko Coratti, ex-Udeur e ora PD, ex-presidente dell’Assemblea Capitolina divenuto famoso perché in un’intercettazione telefonica Buzzi confidava a Carminati: “Me so comprato Coratti”.
Il PD, invece, fa ampio uso della macchina del fango, spalleggiato da giornali che sostengono la sua campagna elettorale e dalla RAI lottizzata. Secondo Giachetti i problemi della Capitale sono la candidatura Olimpica per il 2024 e lo stadio della Roma a Tor di Valle. La scorsa settimana Totti smentì l’appoggio a Giachetti, ma «Tempo» e «Messaggero», quotidiani romani titolarono in prima pagina le false affermazioni del capitano giallorosso. L’informazione del generone al potere urlano allo scandalo perché Virginia Raggi ha lavorato nello studio di Cesare Previti, avvocato e ex-ministro della Difesa di Berlusconi. Le conclusioni piddine : “Il M5S è di destra!”. In effetti, 13 anni fa Virginia Raggi, fresca di laurea in legge ha svolto pratica forense nello studio Previti, facendo tante ore di file davanti alle cancellerie. Arriva ancora fango dall’Huffington Post, gruppo L’Espresso una volta di sinistra e ora renzista. Virginia Raggi era presidente dell’Hgr di cui era azionista l’assistente di Panzironi, il braccio destro di Alemanno finito nei guai per Parentopoli e per Mafia Capitale. L’assistente di Panzironi si chiama Gloria Rojo e la candidata grillina al Campidoglio afferma che solo nel 2013 scoprì che la Rojo era una delle “41 Amazzoni”, cioè le 41 donne assunte all’AMA per chiamata diretta di Panzironi. Brutte frequentazioni tuona il PD. Tra le testate giornalistiche romane c’è il «Messaggero» di Caltagirone, costruttore che, in caso di Olimpiadi a Roma, farebbe la parte del leone e come sempre appoggia il PD. Così oggi il «Messaggero» scopre un nuovo scheletro nell’armadio della Raggi: una consulenza alla Asl Roma F di Civitavecchia per due incarichi di recupero crediti per 13 mila euro. Nell’ottobre 2015, Virginia Raggi conferma nero su bianco di aver ricevuto l’incarico e l’acconto da circa 1800 euro incassato dalla Asl Rm6. In un momento così delicato non poteva mancare lo zuavo Andrea Romano, ex-gregario di D’Alema e Monti, oggi pretoriano di Renzi, insinua dubbi: Sorgono diverse domande. Perché quella del 2012 non appare nelle sue dichiarazioni pubblicate dal Comune come previsto dalle norme sulla trasparenza? Non era obbligata a farlo sia nel 2013 sia nel 2014? Se fosse così, non saremmo di fronte a una palese violazione della legge, con conseguenti sanzioni? Potrebbe essere dichiarata ineleggibile?”. Virginia Raggi ha risposto con calma allo Zuavo di Livorno: “Nel 2012 non era necessario essere iscritti nell’albo speciale se non ovviamente a quello degli avvocati. L’incarico era fiduciario. Il mio mandato era quello di mettere in esecuzione una sentenza della Corte dei conti per far recuperare soldi alla Asl che era stata sostanzialmente truffata. Ho già chiarito tutto, è tutto dichiarato: non c’è nulla di irregolare”.
Gongola Orfini per questa nuova zolla di fango sul M5S, forse è il rigore in movimento per lanciare Giachetti sul Campidoglio dimenticando in fretta le disavventura della mattina, quando si è recato al mercato rionale di Giardinetti a Roma. Il presidente del PD cercava il dialogo, ma è stato respinto dai cittadini al coro “Buffoni” o “Brutti zozzi in galera” oppure “Avete rubato fino ad adesso”. Orfini ha provato a distribuire volantini, ma glieli hanno restituiti, qualcuno li ha buttati a terra (vedi il video). Alla fine ha ammesso la nostra debolezza nelle periferie non è un fenomeno recente, dura da almeno un decennio”.