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DI MAIO E DI BATTISTA A RETI UNIFICATE “DIFENDONO” L’AUTONOMIA DELLA RAGGI

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AG.RF.(MP).15.09.2016

“riverflash” – “A lei oneri e onori: Virginia Raggi agisce in maniera assolutamente autonoma e non ha bisogno di suggerimenti”. E’ questa la convinzione comune dei due leader del Movimento 5Stelle, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, che ieri sera, a reti unificate, hanno ribadito lo stesso concetto, a dimostrazione del fatto che esiste tra loro, una linea comune. “La giunta Raggi è sempre stata autonoma, tutti abbiamo dato una mano e ovviamente siamo a disposizione: il sindaco è lei e tutte le decisioni sono le sue: abbiamo commesso errori e leggerezze di cui ci assumiamo la responsabilità, perché quando si ha grande voglia di dare una mano si commettono errori”. Hanno parlato tutti e due, ma il pensiero è uguale per entrambi. Ovviamente, si è anche parlato di Olimpiadi e sebbene si conosca il concetto dei due leader in merito alla questione, Di Maio ci ha tenuto a ribadire che “ Sulle Olimpiadi chiaramente decide il sindaco Raggi. A Roma, vogliamo eliminare la corruzione, ma ci vuole tempo. Con le Olimpiadi, ci sarebbe il rischio di nuovo il rischio e in questo momento, la macchina del Comune di Roma non è in grado di poter gestire un evento così grande come i Giochi olimpici”. Sulla stessa linea Di Battista che usa però parole più dure: “Le Olimpiadi per Roma sarebbero ‘un dramma’. Abbiamo approfondito alcuni dati economici, le scelte di alcune capitali europee che si sono defilate. Insomma sarebbe molto opportuno rifiutare e sganciarsi da questo dramma. Quello che io percepisco,  è che nessun romano vuole queste Olimpiadi. Ci sono stati molti attacchi scomposti da palazzinari che hanno fatto bello e cattivo tempo, ma le Olimpiadi non portano lavoro, fanno rischiare buchi di bilancio e potrebbero portare al fallimento della città stessa”. Quanto al referendum promosso da Virginia Raggi in campagna elettorale, “se lo vorrà indire,  è legittimo, è lei il sindaco e decide lei”, sottolineando ancora una volta la totale indipendenza di decisioni del primo cittadino di Roma.

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