AG.RF.(redazione).06.07.2019
“riverflash” – E’ importante l’impegno di Di Maio ad eliminare una volta per tutte il segreto di Stato sui nomi delle aziende che importano alimenti dall’estero per rivenderli sotto la copertura di marchi nazionali. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nell’esprimere soddisfazione per l’annuncio del Vicepremier e Ministro dello Sviluppo economico sul fatto che il 18 luglio prossimo si terrà un vertice su questo tema con il ministro della Salute, Giulia Grillo, per verificare le motivazioni che hanno bloccato l’attuazione della piena trasparenza dei dati delle importazioni.
L’obiettivo è dare finalmente applicazione alla storica sentenza del Consiglio di Stato che il 6 marzo scorso aveva accolto le richieste di Coldiretti sulla desecretazione dei flussi delle importazioni dei prodotti lattiero caseari provenienti dall’estero e destinati alla trasformazione, affermando che per tutelare la qualità e la sicurezza del cibo italiano è necessario sapere da dove proviene la materia prima agricola. Sentenza che – denuncia Coldiretti – è rimasta però finora lettera morta per l’opposizione della burocrazia che, con pretesti e fantasiose motivazioni, ha continuato a impedire l’accessibilità dei dati sulle importazioni senza significative ragioni in una situazione in cui, secondo la Coldiretti, contiene materie prime straniere circa un terzo (33 per cento) della produzione totale dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy, a danno delle aziende agricole, dell’occupazione e dell’economia nazionale.
Al contrario, occorre fare in modo che il principio affermato dal Consiglio di Stato – sottolinea Coldiretti – venga applicato e sia esteso a tutti gli altri prodotti, dai succhi di frutta ai salumi. L’eliminazione del segreto realizza, infatti, una condizione di piena legalità diretta a tutelare i consumatori e le filiere penalizzate dalla concorrenza sleale.
Di Maio, dal palco del Villaggio Coldiretti, ha ribadito che ci deve essere piena trasparenza sui flussi delle importazioni perché non ci devono essere segreti sulle loro destinazioni. Occorre sapere – ha aggiunto- come stanno le cose per dare l’opportunità al cittadino di scegliere. E in sede Ue – ha sottolineato il Vicepremier al Villaggio Coldiretti – si punta a garantire la tracciabilità totale per il “Made in”. In quest’ottica – ha concluso Di Maio – con il Commissario alla Concorrenza che sarà attribuito all’Italia cadranno i rischi di infrazione sugli interventi che il nostro Paese vuole per garantire la trasparenza.
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