DI BATTISTA: COME SENTIRSI SE STEFANO CUCCHI FOSSE STATO TUO FRATELLO?

AG.RF. 03.11.2014 (ore 18:51)

(riverflash) – La famiglia Cucchi ha incontrato il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone che si è detto disposto a riaprire il caso nel caso ci fossero ulteriori elementi per orientare il processo. Ciò non significa che le persone assolte in appello (medici, infermieri e agenti penitenziari) rischiano la condanna. Dopo un’assoluzione in appello non si può essere condannati per lo stesso reato. Sulla vicenda della morte di Stefano Cucchi e sull’incapacità degli inquirenti di scoprirne la causa , ha fornito il proprio punto di vista Alessandro Di Battista, parlamentare del M5S: “Se fosse tuo figlio? Se fosse tuo fratello? Come ti sentiresti?
Qualcuno lo ha ammazzato. Lo dice il buon senso, lo grida questa immagine. Qualcuno lo ha ammazzato. D’accordo non voleva, ma cosa importa? Quel che è successo è semplice. Un cittadino italiano è finito in mano allo Stato e non è uscito vivo. Qualcuno ha visto ma per proteggere una categoria, un amico o un collega tace. Come si può credere nello Stato se pezzi dello Stato stanno zitti? Questa si chiama omertà! Prima di parteggiare per uno o per l’altro facciamoci una domanda semplice. E se fosse mio figlio? E se fosse mio fratello? Come mi sentirei? Esattamente come si sente adesso la famiglia Cucchi alla quale va la mia assoluta solidarietà”.