24 Ott 2013
DATAGATE, TENSIONE USA – GERMANIA: SOTTO CONTROLLO IL CELLULARE DELLA MERKEL
BERLINO (RIVER FLASH)- Ira funesta del cancelliere Merkel all’indomani della rilevazione che probabilmente la Nsa (l’agenzia di sicurezza americana) ha tenuto sotto controllo le sue utenze telefoniche.
Oggi il ministro degli esteri tedesco, Guido Westerwelle, ha convocato l’ambasciatore americano, segno che la questione è tutt’altro che risolta tra i due Paesi in genere alleati di ferro, nonostante le assicurazioni di Obama. Solitamente infatti gli incontri “critici” tra due Paesi avvengono attraverso diplomatici e difficilmente coinvolge in prima persona un membro del governo. “In questa occasione, la posizione del governo tedesco sarà chiaramente esposta”, ha detto un portavoce.
Nuove rivelazioni arrivano intanto da Gleen Greenwald, il giornalista del Guardian che custodisce i file della “talpa” Edward Snowden. Prima che scoppiasse il caso Merkel, aveva rivelato a L’Espresso che “la Nsa porta avanti molte attività spionistiche anche sui governi europei, incluso quello italiano”. Non solo: l’Italia era anche nel mirino del programma Tempora, parallelo britannico dello statunitense Prism. L’intelligence inglese teneva sotto controllo i cavi di fibre ottiche che trasportano telefonate, mail e traffico Internet del nostro Paese per individuare “le intenzioni politiche dei governi stranieri”. In queste operazioni, inoltre, avrebbero avuto un ruolo attivo nella raccolta di metadati i servizi segreti italiani: i documenti in mano a Greenwald confermerebbero infatti che i nostri apparati di sicurezza avevano un “accordo di terzo livello” con l’ente Gb che si occupava di spiare le comunicazioni.
“Spiare non è accettabile, tra alleati ci vuole fiducia”, ha ribadito la Merkel entrando al vertice Ue, “Non è solo un problema che riguarda me, ma tutti i cittadini”. Gli fa eco Enrico Letta: “Non è minimamente concepibile e accettabile che ci sia un’attività di spionaggio di questo tipo”, ha detto il premier italiano, “Non possiamo tollerare che ci siano zone d’ombra o dubbi. Ovviamente vanno fatte tutte le verifiche, ma vogliamo tutta la verità”.