D’AMORE, CORNA E POLIGAMIA il nuovo libro di VINCENZO POLICRETI

di Francesco Angellotti (AG.RF 11.02.2017) ore 08:29

(riverflash) – Quando si allarga la materia della quale ci si occupa, e le attività diventano molteplici in diversi settori, si corre il rischio di non eccellere in nessuna occupazione; si sviluppa una personalità poco matura e non incidente in nessuna materia. Però, nel caso che l’individuo s’impegni su larga scala perchè avverte molteplici sollecitazioni, che convergono in una unità creativa e sociale, allora si può arrivare alla Genialità nel filtrare e riuscire a conglobare tante discipline, che si uniscono sotto l’unica voce del “Sapere”. Esempio di questa forma di Genialità Universale è Leonardo da Vinci: il Massimo in tutte le materie, che riusciva a farle congiungere, perchè tutte ricche del suo Sapere. Si ammira come artista, in quanto ha composto dipinti incredibilmente elaborati e ricchi di significato; ma per esprimersi in proposito, Leonardo raccoglieva quel che aveva scoperto nella scienza, matematica, astronomia, anatomia, tutte le ricerche che trasmetteva nelle rappresentazioni (non solo su tela) ricche dei particolari che insieme formano Arte. La tecnica viene espressa in modo impetuoso con una personalità che non aveva confini, nelle sensazioni e nel rilevare i dettagli;  solo una Mente Unica come quella di Leonardo poteva far brillare in modo così eccezionale le sue elaborazioni irripetibili.

   Però, se Leonardo è la Summa, ci sono diversi personaggi che riescono a presentarsi nella Cultura, con un bagaglio ricco, che riescono a far combaciare nell’Erudizione.

   Bisogna stare molto attenti, perchè ciarlatani abbondano in questo campo; quindi bisogna saper valutare i risultati: pratici e non teorici.

   Giovedì 9 febbraio, come al solito presso il Caffè Letterario, si è potuto incontrare Vincenzo Policreti, che sedeva in veste di Autore di Libri, essendo giunto già al secondo, edito su carta stampata. Eppure quella di letterato non è l’unica attività del protagonista; ha un’attività assidua come Giornalista, presso testate importanti; anche se questo, è un po’ un caso che avviene frequentemente: come un giornalista arriva ad una certa esperienza, sfoggia un libro che presenta con molta enfasi; quanti giornalisti che diventano autori (me compreso)! Ma per Vincenzo Policreti non è questo il discorso; perché la parte letteraria è la sua interpretazione profonda di Maestro di Psicologia, che è una materia che si studia d’anzi tempo, ma che è stata scandita da meno di 1 secolo fa. E’ un lato conduttore nelle interpretazioni, che vengono trasmesse attraverso l’Arte Letteraria, ma la personalità è ricca di tanti altri fattori, che rendono il bagaglio di Policreti amplissimo e lucido nelle valutazioni, e quindi nel sapersi proporre.

   Infatti, il libro che rappresentava la scusa per introdurre il suo dialogo col pubblico, che non si trovava ad una seduta presso il suo studio ma aveva quasi questa funzione, aveva un nome che, da principio sembra attrarre, ma si sviluppa in maniera che mette tutti in sospetto: “D’Amore, Corna e Poligamia”.

  Travolto dalla passione erotica scatenata in lui con sottile abilità dalla bellissima Francesca, affascinante quarantenne in carriera, il rampante Luigi, quadro di un ben riconoscibile partito politico, abbandona la giovane moglie e il figlio appena nato. I genitori di lui, gente solida e all’antica, fanno quadrato attorno alla sposa tradita e al nipotino e tutto sembrerebbe bene o male sistemarsi.

   L’Amore è la cosa ufficialmente più Bella, che tutti aspirano a conseguire; le Corna sono frequenti, ed inducono ad un discorso d’intesa subdola, che si vela di morbosità; la Poligamia… e no! E come si fa? Sarebbe un concetto depravato, che strumentalizza i poverini, che sono al servizio del polo del Rapporto d’Unione. E’ testimonianza emblematica, di questa forma d’unione, il film di cui Woody Allen ha svolto la regia:”:  Vicky, Cristina – Barcellona”; tematiche fortissime, in cui si trova pace e sfogo in un placido “ménage a trois”: che non può funzionare e l’unione si sfascia per impossibilità di realizzazione d’espressioni di una delle due protagoniste: che condividevano il partner, ma cercando armonia, alimentavano lo scontro. Non può essere una cosa lecita, in un Paese Civile, che rispetta i Dogmi della Comunità, e sviluppa una Società in un Regime Democratico. Tre punti fermi imposti assiomaticamente, senza sia mai stata dimostrata la necessità della loro Funzione.

   L’interessante, è proprio che il professor Policreti, ricco di una Cultura molto eterogenea, dalle vaste esperienze e con approfondimenti in innumerevoli materie, coordinate dalla sua preparazione in Psicologia (di cui ha uno studio) rielabora la problematica di coppia, senza sentirsi obbligato a rispettare i vincoli imposti dal Costume.

   Vuol dire che è un sostenitore dell’Amore Libero, privo di legami e vincoli personali? Sarebbe infantile come critica. Anche perchè certe teorie, adesso, sono sostenute solo da coloro che le vogliono criticare, in quanto cercano di deteriorare il senso dell’Antitesi al Conformismo.

   Però, ciò non toglie, che si potrebbe modificare la situazione presente, in cui le incomprensioni e le falsità che conducono il discorso di Coppia sono imperanti: plasmando gli Assiomi secondo diversi principi Morali, cercando nel sentimento la vera forza che spinge a donare e chiedere Amore.

   Già vi state rizelando, perchè certi principi non si possono contraddire, per mantenere la Società un organo Civile ed Ordinato?

   Certo Vincenzo Policreti non dispregia la forma d’organizzazione sociale che tutti procrastinano come Univoca ed Ideale.