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DALLA NUOVA RUBRICA “RIVERSI”: TRE POESIE DI ALBERTO TONI TRATTE DA “VIVO COSI'”

StampaAG.RF.(MP).04.02.2016

“riverflash” – Cornice Emotiva di Alberto Toni, a cura di Massimo Pedroni.

La cristallina fragranza del linguaggio usato  dal Poeta appare come  a servizio della costruzione della base di una piazza, una grande piazza. Luogo battuto dai sibili della solitudine. Amici e amori forse sono dietro l’angolo. Presto raggiungeranno  la ribalta nella vita di chi li attende. Ma c’è sempre il timore della fugacità dell’incontro, l’aleggiare costante della minaccia della separazione. Destini che non si incroceranno più. Arriva nettamente la percezione della precarietà del vivere. Alberto Toni, nella sua produzione poetica, mostra di avere  al suo arco più di una freccia per tentare di stabilizzare le cose. Da una di queste siamo rimasti particolarmente colpiti: “Lo teniamo insieme il fotogramma indiviso. E  tornerà giusto per trasformarsi in pietra, sponda”.

 È tutto qui, spargere i saluti

a rimando, spiegarti: ad occhi aperti

mi piacerà ricevere l’invito, perdermi

ancora fuori alla finestra e stringere

una mano. Vero che verrai di nuovo

e di nuovo, senza fine, per i deserti

miei che non calpesterai.

Mai ti sarà concesso nel lancio della voce

di fermarti per guardarti indietro.

Lo teniamo insieme il fotogramma

indiviso. E tornerà giusto per trasformarsi in pietra, sponda.

  *** 

 Il rumore sordo del cuore,

animarlo delle solite cose e un salto

verso il cielo, quando è caverna e la perla

che qui consumava l’errabondo. Vedeva

e non vedeva, scavalcava. Lo sentivo appena.

Poteva non conoscere, non sapere dove

svetta la chioma dell’ultimo albero rimasto?

E gli altri, i nostri vicini così lontani.

Tutti lo sanno: distinguere l’ultima scintilla,

l’opaco del fuoco in brace che sconfina

nelle periferie, ciò che appena si vede, non si vede.

 ***

 Perché anche la mano di Dio era in soccorso

e non potrai mai dirlo, non saprai, perché

è così che si spargono semi, lance che

trafiggono. Era con te in quell’attimo

di mobilità, di percezione.

Quelli che erano con te

a qualcuno il racconto è arrivato,

lo sapranno, hanno visto come salivi

le scale, intuiranno il perdono, lo sforzo

per salire, smorzare, tenere la mano

sul fianco. Ce ne andammo a giorno

pieno e per molti era soltanto vigilia.

  *** 

foto alberto toniAlberto Toni, nato nel 1954 a Roma, dove vive, ha pubblicato varie raccolte di poesia. Tra gli ultimi titoli ricordiamo:  Teatralità dell’atto, Passigli 2004; Alla lontana, alla prima luce del mondo,

Jaca Book 2009; Un padre, in Almanacco dello Specchio 2010-2011, Mondadori 2011; Stone Green. Selected Poems 1980-2010 (traduzione di Anamaría Crowe Serrano e Riccardo Duranti), Gradiva Publications 2014; Vivo così, Nomos Edizioni 2014. È anche autore di narrativa, saggi critici e testi per il teatro.

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