AG.RF.(MP).31.12.2015
“riverflash” – Pubblichiamo oggi 3 poesie di Nicola Bultrini, tratte dalla raccolta di versi “La specie dominante”.
CORNICE EMOTIVA DI NICOLA BULTRINI a cura di Massimo Pedroni
C’è un amaro, realistico disicanto corrosivo, nell’ Universo poetico di Bultrini. Un mondo dove esiste uno spazio marcatamente disomogeneo tra il mondo degli Uomini e quello dei Giganti. Tanta miseria umana ci ficca nel cuore l’autore. Tanta realtà. E il tempo scorre infilzando la vita di ognuno. La natura circostante, mantiene il basso ritmo che le è proprio testimoniando con l’avvicendarsi dei suoi umori il filo perenne, nella cui imbrogliata matassa, il Poeta cerca di individuare qualche perché. Offre a noi lettori un generoso spiraglio “controvento”, dal quale traspare qualche segno di speranza e impegno progettuale. “Abbiamo figli e una ricchezza di doveri che è tutta la nostra libertà”.
Noi giganti siamo rimasti in pochi
circondati da uomini piccoli
senza ombra.
Alcuni ci graffiano rabbiosi le caviglie
altri ci ignorano
fingendo di dormire.
Ma a noi giganti non va di partire.
La terra che abbiamo è una misericordia
colma di frutti e soli del mattino.
Abbiamo figli e una ricchezza
di doveri che è tutta la nostra libertà.
Non abbiamo paura del dolore
dello spettro luminoso del silenzio
e se la notte si muovono i fantasmi
ci chiamiamo per nome, uno per uno
e ci abbracciamo come capita
nel buio.
Mentre agli uomini tremano
le vene ai polsi, noi giganti
continuiamo a camminare
nel gelo luminoso di gennaio
saldi nelle gambe, controvento.
da LA SPECIE DOMINANTE (Aragno Ed., 2014)
Ricorda la profezia
rivelata durante una festa
nell’ultimo anno delle superiori.
Avrei voluto conservare
l’idea del mio futuro
ma fu impossibile.
Il mio amico disse
che era meglio andare
ma io volevo rimanere e aspettare.
Poi tutto s’è avverato
la vita come il vino
presa con misura e il pane
e tutto quel rumore di giorni a venire.
Ora tutto è compiuto
senti come picchia il buio
contro la finestra
quante parole usate
per negarlo.
Solo la grande neve
dell’ottantacinque
ha reso tutti più belli
per una settimana.
da LA SPECIE DOMINANTE (Aragno Ed., 2014)
La mattina all’alba il prato è argento
l’aria cristallo bagnata della notte.
Poi tutto s’asciuga sotto al monte
ombra dai boschi, manto dei muschi.
Un silenzio ventoso fa il cielo lieve
e mi distraggo
vivendo il prato
il tronco morso dal fulmine.
Sopra me la roccia possente e muta
un tuono sommesso di questo tempo
mio, tradito ancora e incerto.
Sono i sintomi di una bellezza
incomprensibile, l’angoscia nei polmoni
per non saperti dire, figlio, quanta ricchezza.
I temporali estivi sono cosa prodigiosa.
da LA SPECIE DOMINANTE (Aragno Ed., 2014)
NICOLA BULTRINI è nato nel 1965 a Civitanova Marche (MC), vive e lavora a Roma. Ha pubblicato le raccolte di versi La specie dominante (Aragno 2014) La coda dell’occhio (Marietti, 2011), I fatti salienti (Nordpress, 2007). La sua raccolta Occidente della sera è presente nell’VIII° Quaderno Italiano di Poesia Contemporanea (Marcos y Marcos, 2004). Per la poesia ha vinto il Premio Montale, sezione “Inediti”, edizione 2002. Sue poesie e scritti vari sono stati pubblicati su riviste (tra cui “Poesia”, “Nuovi Argomenti”, “Galleria”). Alcune traduzioni di poeti iraniani contemporanei sono state da lui curate con Chiara Riccarand e pubblicate su “Poesia” e “Testo a fronte”. Alcuni racconti sono stati pubblicati su “Il Racconto”. Scrive per il quotidiano “Il Tempo”. Come studioso della Prima Guerra Mondiale, ha pubblicato per Nordpress Edizioni vari saggi, tra cui.: La grande guerra nel cinema (2008 – prefazione di Mario Monicelli); Pianto di pietra – la grande guerra di Giuseppe Ungaretti (2007 – prefazione di Andrea Zanzotto); Gli Ultimi – i sopravvissuti ancora in vita raccontano la Grande Guerra (2005); L’ultimo fante – la Grande Guerra sul Carso nelle memorie di Carlo Orelli (2004). Da anni è organizzatore e animatore di numerosi eventi culturali.
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