Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

DALLA NUOVA RUBRICA “RIVERSI” 3 POESIE DI MASSIMO PEDRONI

Stampa

AG.RF.(MP).11.04.2016

“riverflash” – CORNICE EMOTIVA DI MASSIMO PEDRONI A CURA DI DANIELE MENCARELLI

In una precedente ricognizione sulla poesia di Pedroni ho definito il suo sguardo “da necroforo”, dotato di una lingua tagliente quanto spudorata. La lettura di questi nuovi testi riconferma quella impressione, anzi, la consolida senza riserva alcuna. Queste nuove poesie, però, affermano anche qualcos’altro, un dato che troppo spesso latita nella poesia contemporanea. Parlo dell’eccezionale normalità che abita questi testi, di luoghi e azioni, di gesti. Una normalità che il poeta riesce a vedere nella sua composizione eccezionale, appunto, perché non abbiamo bisogno di esotici scenari per sorprendere, sorprendersi, della straordinaria ricchezza dei reale. Le scene di Pedroni sono quelle che accadono su una poltrona di barbiere, mentre si addente una pizza, di fronte alla insensata infatuazione verso la tecnologia. A leggere questi nuovi componimenti viene in mente Zbigniew Herbert e la sua poesia Lo sgabello, come affermazione della materia di fronte a tanta, troppa, astrazione. Materia, e realtà, che non mancano mai nella poesia degna di questo nome, come quella di Massimo Pedroni, scavata parola dopo parola, alla ricerca perenne di senso.

VIOLA

Su quella nuca di canizie il ticchettio delle forbici

Ricordava il rumore di un insetto.

L’uomo sedeva di fronte allo specchio.

Quello professionale per la amputazione dei capelli.

Sfumatura più sfumatura meno.

Baffi sofisticamente curati e bianchissimi

Quelli dell’uomo specchiato.

Nel Salone un avventore e il tagliatore

Commentavano episodi della Festa del paese.

Ne facevano arrivare gli aromi fin lì.

La forbice continuava a ronzare.

Lo sguardo dell’uomo seduto era coriaceo

Ossuto dalle asprezze. Dai disincanti.

Seguiva con rigore qualcosa

Un immagine, ragionamenti, ricordi, chissà.

Chiuso in quel tombino era distante da tutto.

Dietro il suo sedile scomposta peluria candida si accumulava.

L’uomo cuciva i merletti del suo passato.

Probabilmente ricapitolava la capitolazione avvenuta.

Improvvisamente un giovane balzò dentro il locale

“Stasera tutti all’albero della Cuccagna”

Le forbici non si erano fermate neanche un istante.

13/08/15

                                                                                              (Otricoli)

————

 VIOLA

  Sotto un sole generoso  sotto la lente di una pioggia volpina

 O battuti da un vento che non conosce barriere

 Di certo quei due avrebbero continuato a fornicare

 Con i Paradisi artificiali tecnologici.

 Privi del minimo riserbo o pudore.

 Mani e dita resteranno trafitte dagli usi digitali.

 Nel corso di quegli anni, quelli del fattore D.

 Ma resteranno inchiodate sulle tavole di quel Mar Morto di belle speranze.

 Le cavie da tastiera avranno avuto trent’anni in due.

 Una lei e un lui mimavano di pensare al futuro.

 La ciambella fritta quella della ricreazione a scuola

 Con palpabile gradimento era stata gustata.

 Inaspettatamente lei senza arrossire con un filo di voce infinito

 “Non lasciarmi morire se puoi”

 Allo sguardo interrogativo del tabblista

 Aggiunse “Sola. Così presto”

 Evaporararono le impronte dalla tastiera.

 La faida del destino aveva rimesso a posto gli orologi.

 “Non lasciarmi morire. Ti basta solo un click”

 

                                                                                                           29/08/15

OTRICOLI

                                                                                                                                             (Otricoli)
——————————–                                                                             

 VIOLA

 Volendo rimboccare l’ olio delle lampade dell’amicizia e dell’amore

 Promessi sposi promessi amici e conniventi dai vari spalti

 Si racimolavano in quelle tavole rotonde di passioni e proponimenti.

 Tavole in reàltà quadrate con il ripiano di marmo

 Tovaglie di carta bianca leggermente oleata.

  Da accartoccire.

 Alla fine di tutto.

 L’arrivo del vino sul desco è il prelibato alibi scioglilingua.

  In attesa della Regina di quelle serate

 La Regina è la Regina.  Che non può essere che Capricciosa.

 Tavolate dove si fa la storia. E’ sempre presente chi vagheggia di rivoluzioni.

 Mondiali totali assolute condite da zaffate sull’uomo nuovo.

 Lo dice quello con barba e baffi. Peluria impregnata di sughi e mozzarelle.

 Denti filanti di sempre.

 Poi si strabuzza perentoriamente sull’ultimo libro o film o spettacolo

 Qualcuno quello che ha mangiato anche la bruschetta al pomodoro

 Argomenta di estetiche future. Stocca riflessioni meno usurate.

 Quando arriva l’altro litro di rosso il baloccamento sugli amori è un

  Refettorio a parte. Tresche corteggiamenti sono robe da forni a legna.

  Con diritto ai singulti se è il caso.

 Chi non è mai passato per una Pizza. Blasonato sostegno di chiunque.

 Baluardo contro abbandoni e solitudini tristezze e malinconie

 La Pizza è un luogo dell’anima pubblico e segreto

  Il conto è salato per le fiducie spese

 Mentre ci si alza per andarsene con qualche magone rimboccato

 Un altro tavolo è stato già apparecchiato.

  La pizza è rotonda. Quella al piatto.

 Di quella al taglio non ne parlo. Troppe ferite

 21/09/15

                                                                                                         (casa)

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

hqdefault

Massimo Pedroni è nato a Roma nel 1957. Ha pubblicato opera di narrativa “Ferdinand “ed Serarcangeli presentazione Francesco Grisi, “La sfacciatagine dei sogni” ed. Gangemi presentazione Renato Minore), “Alla salute” ed, Memori presentazione Giorgio Albertazzi. Alcune poesie dell’ autore sono presenti nella raccolta “Poesie d’amore” ed. Newton Compton curata da Francesca Pansa e altre sono state pubblicate sulla rivista di settore clanDestino.

1 Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Una Risposta a “DALLA NUOVA RUBRICA “RIVERSI” 3 POESIE DI MASSIMO PEDRONI”

  1. 1

    Paolo dice:

    conosco Massimo da circa 40 anni, ma non conoscevo questo lato molto interessante, devo approfondire…
    ciao Massimo.

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*