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DALLA GUERRA PUO’ ARRIVARE ANCHE UN MESSAGGIO DI PACE, SECONDO STEFANO DE MAJO

guerra grandedi Francesco Angellotti (AG.RF 26.02.2016) ore 14:44

(riverflash) – È stata indetta una Mostra a Terni, che riportava la memoria alla 1° Guerra Mondiale (1915 – 18 per l’Italia, ma era iniziata un anno prima). Testimonianze drammatiche, che evidenziavano una crudeltà, alla quale nessuno credeva si sarebbe arrivati. La Guerra era cominciata con lo spirito con cui si iniziano tutte le Guerre: siamo bravi e siamo forti, li invadiamo in un lampo perché non se lo aspettano, pochi morti e tutto finisce.

   Verso la fine della Mostra, si è pensato bene di fare uno spettacolo, per riportare la situazione dei primi del ‘900, far rivivere il dramma della Guerra, che ha sconvolto tutt’ Europa. L’ iniziativa mi è sembrata molto pericolosa, perché può essere facilmente strumentalizzata.

   Si riporta la mente ad una Realtà Tragica, che ha toccato limiti di crudeltà inimmaginabili, che hanno dato sfogo a tutti quegli atti d’Eroismo e di profonda Umanità, che non si potevano estrapolare dal Contrasto, ma cercavano  il Senso di Volersi Bene, per innalzare il Valore Umano.

   La cosa, a sé, è accettata, ed è portata avanti da qualsiasi parte, in qualsiasi contesto. Certi principi, sono assodati, per dire che la Guerra bisogna rifiutarla, ad ogni Costo.

   Per questo, la mistificazione è molto pericolosa; porta l’Orrore lontano, ad un secolo fa, quando si sono trucidate persone che, per osservare il dovere impartito dallo Stato, andavano a loro volta ad uccidere, chi casomai era simpatico ed avrebbe potuto intessere una collaborazione produttiva.  Criminali, Crudeltà senza limiti, Sadismo degenere…

    Le Guerre, e tutte le Prove di Forza, sono imposte e strumentalizzate dagli Alti Organi di Potere. Hai da dire, per esempio, che la 1ª Guerra Mondiale è scoppiata per l’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo-Este da parte dell’anarchico Gavrilo Princip, che ha trovato il metodo di eseguire l’attentato. L’Anarchico era un povero ignorante imbevuto di teorie rivoluzionarie contrastanti con la sua ideologia, l’Arciduca era un personaggio di troppo per l’evoluzione della Gerarchia della Classe Politica; il sistema di trovare un Illuso, che ha creduto nella sua Presunta Fede, per far fuori chi era diventato scomodo, e giustificare l’Azione di Guerra, è stato facile. Così la Guerra si è fatta, i Crimini sono stati commessi, la distruzione ha sconvolto un Continente, i Governi si sono trovati a suddividersi il Potere sulla Pelle di Chi “obbediva”.

   E cantavano pure le canzoncine “… e se non partissi anch’io sarebbe una viltà”. Invece andare ad ammazzare chi non hai mai visto è cosa razionale ed onesta.

  Mi sono un po’ stupito verificando che il testo dello spettacolo sarebbe stato interpretato da Stefano de Majo; avevo di lui un altro concetto, credevo avesse un bagaglio Umano e Creativo; non mistificante e strumentalizzato. Però, non ho voluto dar giudizi prima di poter giudicare.

   E meno male! Certo, Stefano si è presentato in un modo diverso da come lo conoscevo: abito scuro, camicia bianca, capelli rasati, stile anni ’20. Ma, in fondo, un attore deve saper essere personaggio, ed in questo è stato bravissimo.

   L’impostazione allo spettacolo l’ ha data Stefano, recitando una lettera scritta da un militare al Fronte, alla sua Bella. Poteva venir fuori, un po’ così, una nenia squallidina e retorica. Ma qui è venuta fuori l’Interpretazione di Stefano: ha dato tale un calore ed una passionalità, tanto un Senso ed una Comunicativa, che tutta la Serata ha brillato nel suo Significato. Perché Stefano è riuscito perfettamente nel trucco che dovrebbe essere bagaglio di ogni Grand’Attore; mostrare presenti realtà che son passate; scavalcare i limiti di Tempo, presentando il Concetto, attraverso ma trascurando l’Avvenimento. Inutile che racconti la lunga lettera, per questioni di spazio e del senso che potrei descrivere, che non potrei farlo partecipare come ci siam sentiti infocati dalle parole di Stefano. Chiedo scusa, datemi possibilità di scrivere ancora, spero di riuscire ad essere più descrittivo.

Siam solo dispiaciuti che, pur essendo colma la Sala, troppa poca Gente abbia ascoltato il Messaggio che Stefano è riuscito a portare avanti; perché il bagaglio trasmesso dovrebbe essere collettivo, e seguire l’Evoluzione del Tempo; dall’Epoca Oligarchica, si è passati ad una forma Imperialista,  la Borghesia si è introdotta in maniera molto fraudolenta, quindi si è fatto strada il concetto di Massa. Adesso è l’Individuo che si deve imporre. Bisogna riuscire ad essere se stessi, trovare ed esprimere la propria dimensione, e solo quando si è Persona ci si può unire in un discorso Collettivo; che non è di Massa (ormai inattuale e frustrante), ma è Sociale. Trovo che Stefano abbia  preannunciato questa Evoluzione come Necessaria. Ma eravamo troppo pochi, sarebbe un discorso da esporre a Tutta l’Umanità!

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