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DAL M5S LA PRIMA LEGGE SCRITTA IN RETE: SOLDI PUBBLICI NON A GIORNALI MA A STARTUP

brescia editoriaAG.RF 05.02.2014  (ore 18:41)

(riverflash) – Soldi pubblici per aprire nuovi orizzonti e non per salvare le navi che stanno affondando, il cui ineluttabile destino è affondare. In tal senso la proposta depositata alla Camera da Giuseppe Brescia, del MoVimento 5 Stelle: “Disposizioni volte alla abolizione del finanziamento pubblico all’editoria. Destinare gli 80 milioni di euro di fondi diretti riservati all’editoria per finanziare le startup di nuovi progetti editoriali nel campo media e risparmiare 3 miliardi di euro delle Pubbliche amministrazioni abolendo l’obbligo di pubblicazione dei bandi di gara”.

Nel dettaglio, la proposta di legge si compone di due articoli. L’articolo 1 prevede l’abrogazione di tutte le disposizioni inerenti i finanziamenti all’editoria, a eccezione di quelle per i contributi di natura prevalentemente sociale. Con le risorse risparmiate attraverso l’abrogazione dei contributi all’editoria – pari a circa a ottanta milioni di euro all’anno – si prevede la realizzazione di progetti di startup in campo editoriale per under 35. Con l’articolo 2, si chiede l’eliminazione dell’obbligo di pubblicazione dei bandi di gara delle Pa sui quotidiani nazionali e locali – che comportano una spesa di circa tre miliardi di euro all’anno -, sostituendolo con altre modalità di pubblicazione meno onerose per le casse degli enti locali. La proposta 5 stelle prevede inoltre il mantenimento delfondo per la mobilità e la riqualificazione professionale dei giornalisti e quello per il finanziamento delle pubblicazioni delle minoranze linguistiche. Vengono invece aboliti i fondi per l’editoria italiana all’estero. Infine, il tema del conflitto di interessi nell’editoria viene rimandato al lavoro della commissione Giustizia. La proposta di legge, elaborata dai componenti della VII commissione, è stato sottoposta al contributo online degli attivisti M5s: i commenti pervenuti sono stati 4456, di cui 3269 suggerimenti, 639 integrazioni, 137 modifiche, 258 obiezioni e 57 vizi di forma.

Questi punti principali:
– Abrogazione di tutte le disposizioni che prevedono finanziamenti all’editoria, ad eccezione di quelle per i contributi di natura prevalentemente sociale;
– Dirottare gli 80 milioni di euro di fondi diretti riservati all’editoria per finanziare le startup di nuovi progetti editoriali nel campo media per gli under 35;
– Risparmiare 3 miliardi di euro delle pubbliche amministrazioni abolendo l’obbligo di pubblicazione dei bandi di gara e sostituendolo con altre modalità di pubblicazione meno costose per gli enti locali;
– Mantenimento del fondo per la mobilità e la riqualificazione professionale dei giornalisti, e quello per il finanziamento delle pubblicazioni per le minoranze linguistiche;
– Abolizione dei fondi per l’editoria italiana all’estero;

Il tema del conflitto di interessi nell’editoria viene rimandato al lavoro della commissione giustizia.

 

Fonte: Il Fatto Quotidiano

 

 

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