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CSEN VOLLEY: INTERVISTA A DIEGO SABBENE, ALLENATORE DELLA DREAM BROTHERS

160418_dreambrothers(AG.RF. 18.04.2016) (ore 21,30) (riverflash) – Prosegue il nostro viaggio alla scoperta dei campionati organizzato dallo CSEN Volley. Alla fine della partita tra Dream Brothers e Decimo Roma New Team, valida per il girone E del campionato amatoriale, abbiamo intervistato l’allenatore della Dream Brothers.

Questa sera cosa vi è mancato?
«Non ci è mancato niente. Era lo scontro al vertice tra due squadre di enormi capacità individuali e di squadra e il punteggio parla chiaro: è stata persa da noi e vinta da loro con uno scarto di punti minimo, quindi non c’è mancato nulla. E’ stato uno scontro alla pari tra due ottime squadre».

Quando alleni la tua squadra punti più sull’aspetto tecnico e tattico o più su quello caratteriale e comportamentale?
«Cerco di non tralasciare niente, mi ritengo un allenatore abbastanza meticoloso. Controllo l’aspetto tattico, soprattutto, e l’aspetto tecnico, anche se ho delle ottime individualità, alcuni di loro giocano meglio di quanto abbia mai giocato io in vita mia da genitore. A livello caratteriale ormai il nome della squadra parla da solo: Dream Brothers, siamo tutti fratelli, ci conosciamo da anni e quindi sappiamo prima ancora di aprire bocca cosa sta dicendo l’altro».

La maggior parte dei giocatori da quanti anni gioca insieme?
«C’è un gruppo di cinque/sei giocatori fin dalla nascita della squadra tre anni fa. Io l’ho presa dal primo giorno e ogni anno si sono andati ad aggiungere pochi elementi; per esempio quest’anno abbiamo soltanto due elementi nuovi rispetto alla scorsa stagione. Aggiungere pochi elementi ogni anno comporta un affiatamento molto più veloce per tutta la squadra».

I nuovi riescono ad inserirsi anche a livello di socializzazione? Immagino che vi frequentiate anche fuori dal campo.
«Sì, ci frequentiamo anche fuori, anche se spesso per motivi di lavoro o di orario di allenamento, perchè ci alleniamo tardi, fatichiamo a vederci fuori. Però appena c’è una possibilità si va fuori e inoltre posso dire che tutti i nuovi innesti sono amici, fidanzati, fidanzate o fratelli di chi già giocava, non a caso ci chiamiamo Dream Brothers, proprio fratelli».

Quindi molte persone si conoscono già prima di essere compagni di squadra?
«Sì. Comunque ci vantiamo di essere una squadra che accoglie a braccia aperte chiunque dei nuovi».

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