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CRUYFF, IL PROFETA DEL GOL, HA PERSO LA SUA PARTITA CONTRO IL TUMORE

cruyffdi Stefano Celestri (AG.RF 26.03.2016)

(riverflash) – Johan Cruyff è morto a Barcellona, sua città d’elezione, dove ha scelto di vivere dopo aver smesso di giocare al calcio. Era nato ad Amsterdam nel 1947 e il 25 aprile avrebbe compiuto 69 anni. Fumatore accanito si era ammalato di tumore ai polmoni e nel mese di ottobre 2015 aveva ufficializzato la sua malattia. Lo scorso febbraio Cruyff aveva dichiarato ottimisticamente: “ho l’impressione di essere in vantaggio 2-0 dopo il primo tempo di una partita che non si è ancora conclusa, ma che sono certo di vincere”.

Purtroppo per lui, il calciatore simbolo del calcio totale, non ha indovinato il pronostico e ci ha lasciato. Se ne è andato ma la sua è un’eredità importante. A La Masia, settore giovanile del Barça, il suo modo di stare in campo è diventato un modello di gioco nel quale il calciatore che si sposta dalla posizione iniziale viene immediatamente sostituito da un compagno di squadra, che così si mantiene compatta ed efficace. Nessun giocatore ha un ruolo fisso, ma sa difendere e attaccare. Movimenti senza palla per suggerire passaggi, ma a patto di correre tanto, grazie a una condizione atletica al top. L’Ajax di Cruyff vinse la Coppa dei Campioni per tre edizioni di fila, 1971-72-73. Nella stagione 1965/66 l’Ajax sale alla ribalta del calcio olandese e il mio ricordo personale, da adolescente che giocava a pallone e studiava i campioni, è una foto di Cruyff e Danielson, mezzala svedese, che si abbracciano con la classica maglia biancorossa dei “Lancieri”. Con un amico malato di calcio come me e forse più, cercavamo di capire come giocasse l’Ajax. Allora non c’era Sky tv e per vedere le immagini di una squadra estera si doveva sperare nell’incrocio con un’avversaria italiana in Coppa dei Campioni. Per avere notizie, chi abitava a Roma, doveva andare all’edicola di via Veneto a comprare France Football e poi sognare un provino con il Real Madrid, perché allora il Barcellona non aveva mai vinto la Coppa dei Campioni e la “camiseta blanca” era il Paradiso del calcio.

Per vedere Cruyff in azione c’erano i tornei per Nazionali dove non ebbe grande fortuna. Nel 1974 l’Olanda arriva in finale ma la perde contro la Germania Ovest 2-1. A decidere un gol di Gerd Müller allo scadere del primo tempo. Agli Europei 1976 in Jugoslavia partiva favorita l’Olanda di Cruyff, ma giunse solo terza. Nel 1978 Prima del Mondiale argentino si chiuse la carriera di Cruyff in maglia orange. Nei tornei per Nazionali ha sempre premiato di più il calcio tattico di quello spettacolare. Squadre meno forti hanno battuto in finale quella più forti ma meno attente in difesa.

A livello di club, invece, Johan Cruyff ha vinto tutto, soprattutto con il Barcellona, che con lui ha riconquistato la Liga dopo 14 anni di digiuno. Nel corso della sua carriera ha vestito senza troppo successo la maglia del Milan nel Mundialito per club, ma era nella fase calante e di ritorno dagli States. Tre Palloni d’Oro conquistati, come hanno saputo fare solo Michel Platini e Marco Van Basten. Parliamo del Pallone d’Oro che veniva assegnato da France Football, non quello attuale, che viene assegnato dalla Fifa.

Da allenatore ha vinto la Coppa dei Campioni con il Barcellona, rompendo un tabù, ma i problemi cardiaci lo indussero a lasciare la panchina nel 1996. Sandro Ciotti ha girato un film documentario sulla vita di Johan Cruyff intitolato «Il Profeta del Gol».

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