Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

CRAC CREDITO COOPERATIVO: DENIS VERDINI CONDANNATO A 9 ANNI

150720362-646b34af-6f14-48cc-b49c-d0828f27506f

AG.RF.(redazione).03.03.2017

“riverflash” – A seguito del processo per il crac dell’ex banca Credito Cooperativo Fiorentino di Campi di Bisenzio, di cui è stato presidente per 20 anni, Denis Verdini, senatore di Ala, è stato condannato a una pena complessiva di 9 anni. E questa la sentenza stabilita dal Tribunale di Firenze, dopo una camera di consiglio “record”, durata sette giorni, per un processo in cui, oltre a Verdini, erano imputate altre 33 persone. La Procura, rappresentata dai pm Luca Turco e Giuseppina Mione, aveva chiesto una condanna a 11 anni per il parlamentare che era assente alla lettura della sentenza. Verdini era imputato nel processo per bancarotta, associazione a delinquere, reati bancari e truffa ai danni dello Stato relativamente ai contributi pubblici ricevuti dalla Società Toscana di Edizioni srl, che pubblicava ‘Il Giornale della Toscana’ e ‘Metropoli’, di cui era socio di maggioranza. La pena ipotizzata è stata così suddivisa: 7 anni di reclusione per la bancarotta e in 2 anni per la truffa ai danni dello Stato per i contributi pubblici all’editoria. Il senatore di Ala è stato assolto dal reato di associazione a delinquere. I giudici hanno assolto tutti gli imputati dall’accusa di associazione a delinquere. Inoltre, Verdini insieme agli imprenditori Roberto Bartolomei e Riccardo Fusi, sono stati “interdetti in perpetuo dai pubblici uffici”. Verdini, Fusi, Bartolomei e altri 12 condannati sono stati dichiarati “inabilitati all’esercizio di un’impresa commerciale ed incapaci di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per la durata di anni dieci”. Verdini, Massimo Parisi e altri nove condannati sono stati dichiarati “incapaci di contrattare con la pubblica amministrazione per un arco temporale pari alla durata della pena a ciascuno inflitta” relativamente ai reati per la truffa ai danni dello Stato per i contributi pubblici all’editoria. Si attendono ora le motivazioni per fare appello.

 

Nessun Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*