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COVID: DOVE SONO FINITI I CORAGGIOSI LEADER RELIGIOSI?

 

AG.RF.(ClaudioPeretti).30.12.2020

Riverflash” – “Le persone non dovrebbero mai rinunciare alle loro libertà, a meno che non subiscano una grande delusione” . Edmund Burke, 1784

Quando i leader religiosi oseranno chiedere ai loro fedeli di rispettare per prima cosa il dovere verso Dio; al di là delle imposizioni dello Stato?

Penso che questi leader siano certi che Dio ha creato gli esseri umani con il dono della libertà. Lo afferma irrevocabilmente la Bibbia. Quindi, se uno è un credente, anche se sotto la copertura del COVID, lo Stato non può rimuovere tale libertà.

I capi religiosi devono ordinare ai loro fedeli di non accettare queste imposizioni.

Non solo per frequentare i servizi ecclesiastici religiosi; ma vivere senza paura, all’aperto, senza nascondersi dietro le mascherine, senza mantenere le distanze, senza blocchi, senza sacrificare il loro diritto a guadagnarsi da vivere.

Diversi prelati cattolici hanno dichiarato che la frode del COVID viene utilizzata come logica per creare un nuovo ordine mondiale anti-spirituale.

Il passo che ora debbono fare è quello di dire ai loro membri ed ai credenti della Chiesa di non accettare le imposizioni, di scegliere Dio e il Bene, e non uno stato autoritario e mendace.

Ogni inizio di ogni religione mostra come il potere statale del tempo doveva essere superato. È forse giunto il momento di dimenticare quelle origini?

Forse che quelle storie sono state sepolte perché sono scomode?

Cito un articolo scritto da un anonimo: ”Ancient Christian Martyrdom: A Brief Overview”:

Nel 200 d.C., la fede [cristiana] aveva permeato la maggior parte delle regioni dell’Impero Romano, anche se i cristiani si trovavano principalmente nelle aree urbane più grandi (Gallia, Lione, Cartagine, Roma). Nel 325, si stima che 7 milioni fossero cristiani e che ci fossero stati fino a 2 milioni di morti per la fede.”

Tra le ragioni di questa vasta persecuzione c’era il rifiuto cristiano di adorare o onorare altri dei, la qual cosa è stata fonte di grande repressione.

“I cristiani furono accusati di essere atei poiché negavano l’esistenza degli altri dei e per il fatto che rifiutassero il culto dell’imperatore. Per questo sono stati accusati di tradimento verso lo Stato.”

Molti governatori delle province romane consideravano i cristiani radicali sociali, e quindi li perseguitavano più per questo che specificamente per la loro fede diversa.

E ora, nel 2020, la principale obiezione religiosa alle restrizioni COVID riguarda il numero di fedeli ammessi all’interno di una chiesa durante i servizi?

È questa l’evoluzione della fede, o la sua distruzione, per mano degli stessi fedeli?

La coscienza religiosa è stata superata?

La civiltà è ora così avanzata che la sofferenza e persino la morte per la propria fede è considerata assurda?

La negoziazione che i capi religiosi fanno con lo Stato è solo quella di permettere a 10 oppure 50 membri di entrare in chiesa, è questa l’avanguardia della fede?

Penso che le persone dovrebbero assolutamente rinunciare alla loro fede religiosa, se non sono disposte ad essere perseguitate per essa.

Basterebbe ammettere che ciò che la vera fede richiede è troppo, invece si continua ad andare in chiesa per assistere alle celebrazioni per abitudine, per scaramanzia, non certo per fede.

Gesù ha sopportato dolore e tortura, e si è sacrificato nella sua forma umana, al fine di salvare l’umanità, ma ora i suoi fedeli e seguaci possono dichiarargli la loro lealtà durante i servizi virtuali online. O dalle loro auto, in un parcheggio. Senza provare un tentennamento di coscienza.

Nel corso degli anni, ho udito molte volte affermare che l’Europa (e altre nazioni occidentali) sono state create sulla base dei valori giudaico-cristiani. Mettendo da parte le contro-argomentazioni, se questa è l’affermazione dei cristiani, dov’è il coraggio di rispettarla?

A che scopo si fanno queste affermazioni, se in una grande crisi come quella che stiamo vivendo, non c’è un  movimento di massa, allo scoperto, contro lo Stato tirannico, in nome di Dio?

Lo ripeto ancora una volta: movimento di massa non significa altro che il rifiuto di indossare mascherine, il rifiuto di mantenere il distanziamento, il rifiuto di obbedire ai blocchi o chiudere le attività commerciali. Significa rivendicare la libertà, quella che Dio stesso ha garantito all’uomo con la sua creazione, permettendogli di disobbedire anche a Dio. O la paura per un semplice virus che potrebbe, in qualche caso fortuito e poco probabile, farci ammalare, supera tutta la nostra fede religiosa? Allora, che razza di fede è questa, che si inchina ad uno stato che è diventato tirannico e ad una scienza che non ha fatto altro che contraddirsi continuamente?

Ma forse alcuni credono che Dio voglia che noi si obbedisca allo Stato. Vuole che i suoi fedeli si sottopongano ai blocchi. Pensano che Dio voglia che i fedeli si arrendano a un nuovo ordine mondiale secolare omnicomprensivo, in cui i cittadini funzioneranno come pedine in una tecnocrazia tipo Brave New World, (un romanzo di fantascienza di genere distopico scritto nel 1932 da Aldous Huxley)? Forse che Dio vuole che i fedeli siano spogliati della loro libertà ed umanità? E’ questo il credo dei cristiani di oggi?

Se le cose stanno così, ascoltate questa mia ipotesi:

penso da tempo che pastori, sacerdoti e altri leader religiosi dovrebbero alzarsi in piedi nelle loro chiese e confessare la loro mancanza di coraggio e dimettersi dalle loro posizioni. Confessare che sono indegni di guidare le congregazioni dei fedeli. Dovrebbero chiedere ai più coraggiosi di farsi avanti e prendere il controllo del gregge dei fedeli.

Questa dovrebbe essere la linea d’azione corretta.

Perché questi leader religiosi dovrebbero fare distinzioni superficiali sui limiti del libero movimento dei fedeli? Al fine di mantenere il loro status senza scopo di lucro con lo Stato? Per mantenere confortevole il loro gregge?

Gesù ha detto: “Benedetti coloro che sono perseguitati a causa della giustizia, perché il loro è il regno dei cieli.”

Dov’è finita la trascendenza, la fede nel soprannaturale, nel miracolo, nell’intervento della divina provvidenza? Lo scorso marzo hanno chiuso persino il Santuario di Lourdes per paura del coronavirus, un santuario dove sono accaduti miracoli ben più grandi di quello della guarigione da coronavirus: non si crede più neppure ai miracoli?

Ma forse, in questi tempi bui, le persone farebbero meglio ad adorare un presunto virus e lasciare da parte Dio.

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